Crimini informatici, in regione frodi per 300.000 euro
Il bilancio 2018 della Polizia Postale fa il punto su pedopornografia on-line, «financial cybercrime», cyberterrorismo e truffe nell'e-commerce
BOLZANO. Pedopornografia on line, «financial cybercrime», prevenzione del cyberterrorismo, truffe nell'e-commerce e cyberbullismo: lo svilupppo tecnologico favorisce sempre nuove forme di criminalità che, anche nel 2018, hanno impegnato la polizia postale e delle telecomunicazioni del Trentino Alto Adige in attività di prevenzione e repressione.
Nel settore della pedopornografia online sono state avviate, nel corso del 2018, 38 indagini che hanno portato all'arresto di una persona ed alla denuncia di altre venti. Sono stati monitorati, inoltre, centinaia di siti dei quali 49 sono stati inseriti nella «black list» per la presenza di contenuti illeciti.
Nell'ambito dei crimini informatici di natura finanziaria, sono stati denunciati nove casi. Solo in quattro casi le frodi sono state portate a termine causando danni economici per circa 300.000 euro.
Per quanto riguarda le truffe commerciali in rete, in regione sono state presentate 348 querele con 103 persone denunciate.
Sono, poi, state circa una ventina le segnalazioni di episodi di cyberbullismo. Su questo fronte, la polizia postale ha puntato molto sull'informazione e la prevenzione, partecipando a circa 180 incontri nelle scuole e così entrando in contatto con circa 15.000 studenti, 1.500 insegnanti e 2.300 genitori.
Infine, nell'ambito della sicurezza informatica, sono state perfezionate convenzioni con enti pubblici e privati che trattano dati sensibili, ai quali sono state indirizzate nel corso dell'anno 1.300 segnalazioni. Nove sono stati gli episodi che hanno messo in pericolo le strutture informatiche in regione ed hanno comportato la compromissione dei siti web sia di amministrazioni pubbliche, sia di aziende private.