Corsa al vaccino: Veneto ed Emilia Romagna se lo vogliono comprare da soli. E Fugatti che fa?
Zaia è stato il primo a muoversi: “Non vogliamo contrapporci al Governo, ma prima viene la salute dei veneti”. All’indomani del suo annuncio tuttavia il presidente veneto ammette le difficoltà di affrontare il mercato: “Abbiamo più avanzato che arretrato" (foto Ansa)
VENEZIA. Sul fronte dell’approvvigionamento dei vaccini c’è grande fermento. Luca Zaia, con una fuga in avanti improvvisa che è nel suo stile, ha annunciato ieri che il Veneto vuole comprarsi da solo un milione di dosi. Il Trentino del suo collega leghista Fugatti – viene da chiedersi – farà altrettanto o resterà alla finestra, attendendo le forniture da Roma? Per ora in Piazza Dante non se n’è parlato, sebbene il governatore trentino abbia dalla sua la maggiore libertà d’azione che gli garantisce l'autonomia. In questo momento la Provincia sembra concentrata principalmente sull’organizzazione della campagna vaccinale degli over 80 e delle prenotazioni online, che da giovedì 11 riprenderanno – ha assicurato l’assessora Stefania Segnana – in maniera strutturata e senza bisogno di “sgomitare” davanti al pc (sarebbero 22.500 i vaccini garantiti anche nei presidi più vicini a casa degli utenti).
Intanto però la corsa all’acquisto è partita. Le altre regioni si stanno muovendo e il rischio è di restare al palo, vista anche la difficoltà (si legga sotto Zaia) nell'affrontare il mercato da soli. L’Emilia Romagna si è subito affiancata al Veneto: "Siamo tra le Regioni che, insieme ad altre, hanno maggiori relazioni con i mercati internazionali nell'ambito farmaceutico, e lo abbiamo già dimostrato con la campagna antinfluenzale - ha sottolineato l’assessore alle politiche per la salute Raffaele Donini -. E proprio oggi abbiamo dato la disponibilità ad altre Regioni, tra cui il Veneto, di sondare insieme eventuali opportunità di forniture per vaccini anti Covid che dovessero essere disponibili; peraltro, con il Veneto abbiamo fatto nel recente passato un'unica gara per l'acquisizione e la fornitura di tamponi rapidi antigenici, andata a buon fine. Se necessario, l'esperienza si potrà quindi ripetere: siamo tra i più attenti a valutare cosa si muove sul mercato internazionale e lo facciamo insieme ad altri".
"Per noi - ha ribadito l'assessore - è comunque indispensabile che ogni fornitura di vaccini sia validata da Aifa, che vi sia un confronto fra Governo e Regioni per percorrere la strada più utile e proficua per il Paese e, condizione imprescindibile, che eventuali approvvigionamenti autonomi sui mercati internazionali non comportino la decurtazione delle dosi che spettano alle Regioni interessate secondo il piano vaccinale nazionale".
Ma torniamo all’annuncio di ieri. “Il Veneto ha avuto dei contatti per l'approvvigionamento di vaccini. Lo stiamo facendo nella legalità totale, rispettosi di tutte le leggi nazionali ed europee. Non la vediamo come contrapposizione al Governo, ma dobbiamo prendere atto che prima viene la salute dei veneti", aveva dichiarato il presidente Luca Zaia.
Segnalando una situazione non lineare: "I prezzi, per un caso - ha detto - mostrano un rincaro di 4/5 volte, e in un altro invece è un po' più basso, di circa il 10%. In due contatti c'è la disponibilità immediata. Le paventate possibilità, da verificare, riguardano vaccini autorizzati".
Oggi Zaia ha fornito un aggiornamento della situazione non troppo rassicurante: sulla possibilità di acquisto autonomo di vaccini in Veneto "è come la lettera dal fronte, 'si zappa tanto e si vanga poco', cioè abbiamo più avanzato che arretrato".
"Si è fatto un passo in avanti - ha aggiunto il governatore - e ci dà responsabilità sul piano della legalità, della sostenibilità e delle autorizzazioni. Il direttore generale Flor ha un mandato chiaro, il percorso deve essere tracciato nella limpidezza e nella legalità". Zaia ha quindi reso noto che "oggettivamente, in una delle due interlocuazioni più solide la corrispondenza comincia a essere importante. Se questo si traduca in un camion di vaccini, non sono in grado di rispondere. Ma non accetto che qualcuno dica che è una farsa", ha concluso.