IL CASO

Coronavirus: scuole italiane chiuse, anzi no

Prima il flash d'agenzia, poi il ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina che prende tempo: "Decisione nelle prossime ore".  Ma già piovono reazioni: "Le famiglie vanno aiutate"



ROMA. Prima il lancio "flash" di agenzia: "Scuole ed atenei saranno chiusi da domani e fino a metà marzo". Poi il ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina, che prende tempo, parlando con i cronisti davanti Palazzo Chigi. "Nessuna decisione sulla chiusura delle scuole è stata presa, abbiamo chiesto un approfondimento al comitato tecnico-scientifico. La decisione arriverà nelle prossime ore".

Tra l'annuncio delle 14.05 e il secondo lancio delle 14.27 sono passati una ventina di minuti. Ora domina l'incertezza sul provvedimento, che era stato annunciato anche da alcuni siti di quotidiani nazionali in mattinata.

LA POLEMICA. Già piovono intanto le reazioni. "L'eventuale chiusura delle scuole su tutto il territorio nazionale a partire da domani comporterebbe enormi disagi per milioni di famiglie che dovrebbero organizzarsi per accudire i propri figli. Per questo il governo non può attendere stasera per comunicare la decisione: il balletto di notizie e smentite di queste ore infatti ha già provocato preoccupazione e sconcerto". Lo dichiara Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di Forza Italia.

«Adesso serve lavorare, subito, ho qualche idea in testa a riguardo, perché non si sa come dovrebbero fare visto che le famiglie di questi ragazzi, che devono andare a lavorare, bisogna fare in modo che possano avere qualcuno dove lasciare i figli. O si lavora ad una misura tipo congedo parentale eccezionale, che secondo me è la soluzione migliore, oppure si studia una misura per dare alle famiglie un rimborso economico per un aiuto, ad esempio con le baby sitter». Lo dice a Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1, Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia. 

«La tutela della salute dei minori nell'emergenza del Coronavirus è priorità assoluta. Se gli adulti possono mettere in pratica le misure di prevenzione e le raccomandazioni del comitato tecnico scientifico, è chiaro che per i bambini osservare tali misure risultano oggettivamente impraticabili, soprattutto i più piccoli. Occorrono, dunque, misure specifiche per tutelare i bambini e tutti i nostri studenti, da una campagna di informazione mirata a misure più specifiche sulle quali invitiamo il governo a fare una riflessione. Al di là dell'ipotesi sulla chiusura delle scuole, prima annunciata e poi smentita dal ministro Azzolina, e sulla quale sarebbe opportuno evitare di creare confusione, occorrono misure ad hoc per tutelare la salute dei nostri bambini e ragazzi, e misure di sostegno alle famiglie che dovranno affrontare le conseguenze organizzative ed economiche in vista di un'eventuale chiusura delle scuole». Lo dichiara Maria Spena, deputata di Forza Italia e componente della commissione bicamerale dell'Infanzia e dell'Adolescenza.

"La decisione della chiusura delle scuole impone scelte immediate per non lasciare sole le famiglie con figli che, peraltro, avranno anche difficoltà a poter utilizzare la risorsa "nonni" ultrasessantacinquenni. Subito misure per smartworking, permessi retribuiti e - non meno importante - va esteso in maniera organica l'apprendimento a distanza. Non c'è tempo da perdere». Così Mariastella Gelmini, presidente dei deputati di Forza Italia (prima dell'intervento di Azzolina).













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