A BOLZANO

Coronavirus, mascherine cinesi non conformi, indagato il direttore dell'Azienda sanitaria Zerzer

I carabinieri dei Nas hanno acquisito diversi presìdi di protezione forniti ai medici 



BOLZANO. Ai vertici dell’Azienda sanitaria altoatesina è scattato l’allarme rosso. La vicenda delle mascherine acquistate tramite la ditta Oberalp in Cina sta creando un vero e proprio terremoto. Ieri, 16 aprile, il sostituto procuratore Igor Secco ha provveduto ad iscrivere sul registro degli indagati il direttore generale Florian Zerzer, già sentito nei giorni scorsi dai carabinieri dei Nas in qualità di persona informata sui fatti.

L’ipotesi di reato contestata fa riferimento all’articolo 14 del decreto legislativo numero 73 del 25 gennaio 1992. Si tratta di un reato contravvenzionale riguardante l’importazione di materiale sanitario. 

I carabinieri dei Nas hanno anche effettuato diversi blitz in tutti gli ospedali altoatesini e negli uffici della direzione centrale dell’Asl in via Cassa di Risparmio. E’ stata acquisita nuova documentazione tecnica sui dispositivi di protezione acquistati in Cina a tutela del personale medico e paramedico impegnato in prima linea nella lotta al virus Covid-19 e alla cura dei pazienti infettati. L’acquisizione di diverse mascherine è stata disposta per permettere alla Procura di commissionare una consulenza tecnica in grado di fare chiarezza una volta per tutte sulle caratteristiche dei dispositivi di protezione individuale e sicurezza commissionati in Cina per una spesa complessiva di circa 10 milioni di euro.













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