Coronavirus, in Trentino altri 9 morti, ma i contagi calano ancora
I dati comunicati dalla task force sul Coronavirus oggi pomeriggio, 29 marzo. L'arcivesco Tisi: "Restare a casa è un atto d'amore per gli altri. Gli operatori sanitari sono i veri sacerdoti in questo momento"
TRENTO. Altre 9 vittime da Coronavirus in Trentino che portano la triste contabilità totale a 129. Il numero dei positivi sale da 2340 a quota 2427, con un incremento di 87 unità, con un'ulteriore riduzione rispetto ai 104 di ieri.
I nuovi dati sono stati comunicati nella conferenza stampa della task force sul Coronavirus oggi pomeriggio, 29 marzo.
"Per il quinto giorno consecutivo c'è un calo dei contagi", ha commentato il presidente della giunta Fugatti.
In terapia intensiva ci sono 75 persone, a fronte di 95/100 posti disponibili. I guariti sono 166. I ricoverati 356.
Le vittime - ha precisato l'assessora Stefania Segnana - sono di Pinzolo, Pergine, Trento, Riva, Levico, San Lorenzo, Pergine, Bleggio e Ledro.
I casi totali più elevati a Trento 334 (+14) e a Pergine 137.
Il dottor Enrico Nava, direttore integrazione socio sanitaria, ha parlato delle Rsa: "C'è stata una carenza di Dpi nelle scorse settimane, ma negli ultimi giorni sono disponibili in tutte le sedi. I casi sono aumentati di 22 unità e c'è stato un decesso. C'è una discesa".
Sono 16 le strutture con più di dieci casi: tra di esse Pergine, Mezzolombardo, Gardolo, Cles, Pellizzano, Bleggio Superiore Tres, Pinzolo, Storo, Arco, Ledro, Dro, Riva, Brentonico, Nomi.
La fascia di bambini più piccoli è praticamente immune. La popolazione adulta è più esposta e ancor di più quella ultrasettantacinquenne, dove concorre la presenza di altre patologie.
Il governatore Fugatti ha aggiunto altre informazioni: "Stiamo valutando di sospendere anche il punto nascite di Cavalese. Abbiamo bisogno di infermieri e di spazi: vanno usati nel modo migliore per affrontare l'emergenza".
Poi un richiamo: "Ringrazio chi sta facendo grandi sacrifici rimanendo a casa. Inaccettabile vedere alcune ciclabili e il lungo Fersina con la gente in paseggiata: abbiamo dato mandato al commissario del Governo che i controlli siano ancora maggiori in alcuni punti della città. Non possiamo permettercelo".
"Aumenterà il numero dei tamponi, e di conseguenza pobabilmente quello dei contagiati nel report quotidiano".
"Siamo tra le realtà con il numero di contagiati maggiori in termini percentuali. Dobbiamo valutarne la portata".
"I Dpi oggi li abbiamo: se vi fosse carenza vi invitiamo a segnalarcelo".
"Le donazioni hanno superato i 5 milioni: non è una cifra irrisoria, si dimostra la grande generosità dei trentini, imprese, associazioni e cittadini".
Gli aiuti ai Comuni ammonteranno attorno ai 4 milioni di euro.
Sull'aumento a 130 mila euro della paga del dirigente generale Ruscitti, Fugatti ha risposto: "E' un intervento che porta lo stipendio nella media dei dirigenti; inoltre dirige la task force e si è occupato della facoltà di medicina: ha contribuito in maniera importante".
Il direttore dell'Apss Paolo Bordon ha parlato delle strutture private accreditate: a Villa Bianca c'è un convenzionamento fino a 20 pazienti, il San Camillo tra domani e dopodomani sarà coinvolto assieme a tutti i privati acreditati.
Antonio Ferro, direttore del Dipartimento di Prevenzione, si è soffermato sui tamponi: Il test ha una sensibilità dal 70 al 95% che varia anche in base alla quantità di virus presente nel corpo della persona.
Il 60% di chi viene sottoposto a secondo tampone resta positivo: il periodo di osservazione deve essere prolungato. E' importante che chi non è tornato negativo non esca di casa.
Sono in sperimentazione diversi farmaci e si stanno raccogliendo i dati per capire quali siano i più efficaci: i segnali sono incoraggianti.
E' intervenuto oggi l'arcivescovo Tisi: "Abbiamo fatto di tutto per lasciare aperti i servizi Caritas: il grande rischio è che i poveri restino ulteriormente indietro. Sono state chiuse le chiese perché l'atto evangelico è tutelare la salute. La vera cattedrale è l'ospedale. Restare a casa è un atto d'amore per gli altri. Gli operatori sanitari sono i veri sacerdoti in questo momento: stanno facendo un lavoro incredibile. Mi piace sottolineare che quello che sta emergemdo già c'era prima: io che frequento le case di riposo ho visto miracoli da sempre. Una bellissima notizia: il Trentino sano ha il loro volto e anche quello di chi con dignità resta a casa in famiglia".
"Noi cerchiamo di mantenere il contatto con le persone, di parlare alla gente, sostenere la speranza e aiutarle a trovare in questo momento di buio spirali di luce".
"L'avanzare del Papa solitario in piazza san Pietro mostra l'uomo di fede che a credenti e non ha detto: dobbiamo ritrovare la via del "noi". Io credo che sia l'occasione per accorgerci che non possiamo stare senza gli altri".
"I social? In questo momento per fortuna ci sono. Scopriamo che per stare con gli altri dobbiamo tenere la distanza. Un fatto assolutamente nuovo. Ma sta nascendo una solidarietà generale: il web è come un grande grido a tornare ad incontrarci".