Coronavirus, i sindacati a Fugatti: "Misure straordinarie per i lavoratori"
Cgil, Cisl e Uil chiedono un'estensione degli ammortizzatori sociali: occorre rendere più stringenti i vincoli ai movimenti personali e ridurre al minimo tutte le attività produttive non essenziali. Il Servizio lavoro ha istituito un numero di telefono speciale: 0461 494001
TRENTO. Gli effetti del Coronavirus sul mondo del lavoro - informa una nota della Provincia autonoma di Trento, sono stati al centro di un incontro fra il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, assieme all'assessore allo sviluppo economico, e lavoro Achille Spinelli, alla dirigente generale di Agenzia del Lavoro Laura Pedron, ai dirigenti e ai tecnici provinciali, e i segretari sindacali di Cgil, Cisl e Uil, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti.
Il tavolo ha esaminato i provvedimenti contenuti nel disegno di legge adottato ieri dalla Giunta provinciale che prevede il ricorso agli strumenti attuativi della delega in materia di ammortizzatori sociali e quelli di politica attiva del lavoro previsti del Documento degli interventi di politica del lavoro. La disponibilità sul Fondo di solidarietà territoriale, a favore di tutti i lavoratori, è pari a 14 milioni di euro. Nel corso dell'incontro - prosegue la nota - sono stati esaminati numerosi aspetti relativi alla gestione del personale, all'eventuale ricorso alla cassa integrazione o alla cassa in deroga, all'utilizzo del Fondo di solidarietà e così via, sempre con riferimento all'emergenza generata dal Coronavirus.
Èstato comunicato inoltre che il Servizio lavoro mette a disposizione un numero di telefono - 0461 494001 - a cui il pubblico può rivolgersi per chiedere informazioni relativamente al proprio rapporti di lavoro e alle problematiche che dovessero crearsi a causa dell'epidemia di virus Covid-19.
Mentre la Lombardia sta decidendo di sospendere le attività economiche non essenziali, Cgil Cisl Uil del Trentino chiedono alla Giunta provinciale di valutare «l'adozione di misure straordinarie» per fronteggiare l'emergenza coronavirus. «Non intendiamo sostituirci in alcun modo agli esperti e ai medici che hanno la nostra piena fiducia - premettono i tre segretari provinciali Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti in una nota al margine dell'incontro con il presidente Fugatti -. Ma in questa fase ci pare urgente fare di tutto per limitare la diffusione del contagio. Per questo abbiamo chiesto alla Giunta di valutare con i propri tecnici l'opportunità di rendere più stringenti i vincoli ai movimenti personali e di ridurre al minimo tutte le attività produttive non essenziali, prevedendo un'estensione degli ammortizzatori sociali e lavorando fin da subito, in maniera condivisa, ad un piano per la crescita e la coesione sociale da attuare appena conclusa l'emergenza. Se si riesce a circoscrivere l'impatto sanitario, sarà certo più facile riprendere velocemente le attività economiche e produttive del nostro territorio».
Sul piano sanitario le tre confederazioni hanno chiesto stanziamenti straordinari sul bilancio provinciale per potenziare, anche in coordinamento con Bolzano, i posti letto anche coinvolgendo le altre strutture sanitarie pubbliche e private e acquisendo tutti i presidi medici necessari ai pazienti, ma anche sottolineato l'urgenza di protocolli per la sicurezza di tutti gli operatori sanitari in ospedali, ambulatori, rsa e case di cura.