Coronavirus, dalla Diocesi 5 alloggi al personale sanitario. Boom di richiesta di pacchi viveri
Sono a Rovereto (due), Arco, Rallo in Val di Non e Zambana. Notevole l'attività per fornire pacchi viveri. Aperte h24 le strutture di accoglienza per persone senza dimora
TRENTO. La Diocesi di Trento ha messo a disposizione 5 alloggi, per un totale di 20 posti letto, per l'accoglienza di personale sanitario coinvolto nell'emergenza legata al Covid 19 e che si trova nell'impossibilità momentanea di rientrare nella propria abitazione per rischio di contagio o accertamenti in corso.
Gli alloggi si trovano a Rovereto, presso la canonica di S. Croce e la canonica S. Maria; ad Arco, presso Villa Teresita; presso la canonica di Rallo in Val di Non; presso la canonica di Zambana. In accordo con l'Azienda sanitaria - informa una nota della Diocesi - sono stati inoltre forniti 70 kit per l'igiene personale, alcuni pigiami e biancheria intima a degenti in difficoltà o soli, ricoverati a Rovereto.
Restano aperte h24 le strutture di accoglienza per persone senza dimora: Bonomelli a Trento per 55 ospiti, casa di accoglienza invernale S. Maria a Trento per 24 ospiti, casa Orlando e casa Giuseppe a Trento, per 26 ospiti e casa di accoglienza il Portico a Rovereto, per 38 posti. Sono stati individuati, inoltre, due spazi di pronta accoglienza per quarantena in caso di positività al virus: nella sede del b&b in via Cervara per gli ospiti della casa il Sentiero e per casa Santa Maria; in Casa San Carlo a San Nicolò per gli ospiti della Bonomelli.
Tutte le strutture sono gestite dagli operatori con nuove turnazioni interne, attivando solo un contratto con un fornitore per la consegna dei pasti, non essendoci più i volontari. Rimane attivo anche il servizio di Unità di strada a Trento per intercettare eventuali persone che dormono all'addiaccio.
L'attività maggiore, - informa la Diocesi - oltre alla disponibilità di un contatto telefonico per ascolto e conforto, in questo momento è legata all'ingente richiesta di pacchi viveri, in accordo con i Servizi sociali dei comuni.