Coronavirus, Boccia sul caso "Alto Adige-Fase 2": evitare strumentalizzazioni politiche
«C'è il massimo rispetto per le autonomie, lo stesso ci vuole per lo Stato, per quello che ha fatto e continuerà a fare». Domani, 29 aprile, videoconferenza con i presidenti di Regione: «Dal 18 maggio ognuno inizierà a camminare con le proprie gambe»
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BOLZANO. «Il governo ha sempre agito nel rispetto rigoroso della costituzione e dello statuto della Provincia autonoma di Bolzano. Evitiamo, in un momento così difficile e drammatico per i nostri territori e per il nostro paese, di fare strumentalizzazioni politiche. Lo dobbiamo a chi non c'è più. A Bolzano non ci sono più 272 persone. Non si tratta di un numero, ma sono storie di vita familiare. Penso che meritino rispetto». Lo ha detto all'ANSA il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia alla rivendicazione di Bolzano di più autonomia sulla fase 2.
«Anche in Basilicata, Sicilia e in Sardegna hanno zero contagi, eppure non si sta lamentando nessuno. Perché ci si sta tenendo per mano sapendo che ne usciamo se rafforziamo il sistema sanitario territoriale italiano che è diverso in 21 territori». «Se si vuol parlare di autonomia in queste condizioni, lo accetto», ha ribadito Boccia. «Sto andando in giro, non faccio il ministro seduto alla scrivania. Ho visitato otto Regioni e presto verrò in Trentino. Tutto quello di cui Bolzano ha bisogno lo chieda e arriverà in tempo reale, come il presidente Kompatscher sa. Francamente eviterei discussioni politiche in questo momento volentieri», ha aggiunto il ministro.
«Ma se si entra nel merito allora bisogna essere chiari fino in fondo. Per queste ragioni nelle prossime ore metterò su carta tutte le scelte fatte in linea con la costituzione e con lo statuto autonomo che rispettiamo e difendiamo. Ma vorrei rispetto anche per tutto quello che lo Stato ha fatto e continuerà a fare», così il ministro.
Il ministro Boccia ha poi annunciato che domani, 29 aprile, ci sarà una videoconferenza con i presidenti di tutte le regioni, «perché ho il dovere di mettere su carta le fughe in avanti, così i cittadini sapranno». «Dopo il 18 maggio, quando verrà questo Dpcm, sicuramente si inizierà a camminare con le proprie gambe, rispettando sempre e comunque lo statuto d'autonomia. È stato rispettato e sarà sempre rispettato», ha ribadito Boccia.
Il ministro ha sottolineato che «la Provincia autonoma di Bolzano, quando è partita nella fase della pre emergenza aveva 37 posti in terapia intensiva strutturali, poi è arrivata al picco con 187 il 13 aprile e abbiamo tirato un sospiro di sollievo, ma ora è riscesa a 86. E non va bene, se dovesse risalire il picco. Aver rallentato i posti in terapia intensiva non va bene». «Di questo dobbiamo parlare, fare un'alleanza forte, senza distinzioni politiche, senza destra e sinistra oppure Svp. I posti in terapia intensiva, sub intensiva e nei reparti Covid devono sempre essere pronti in qualsiasi momento, anche se non ci va nessuno», ha detto Boccia.
Secondo il ministro, «bisogna chiedersi se ognuno di noi ha fatto tutto quello che era nelle proprie possibilità. Questo vale per tutti i rappresentanti istituzionali. Ma non consento a nessuno speculazioni politiche. Dalla mattina alla sera ci sono persone che lavorano per ogni singolo territorio. La Provincia autonoma di Bolzano ha il nostro massimo sostegno. Abbiamo trasmesso in queste settimane di crisi oltre 1,8 milioni di mascherine chirurgiche, oltre 600.000 mascherine Ffp2 e Ffp3, 25 ventilatori polmonari. 20.000 tamponi. 350.000 calzari e quasi 3.000 tute di protezione. Questo ha fatto lo Stato con grande senso del dovere e si è messo a disposizione della Provincia autonoma di Bolzano. Alla Regione Trentino Alto Adige sono stati trasferiti 36 infermieri e 10 medici e la settimana prossima arriveranno 20 Os da altre regioni per le carceri. Tutto quello che lo Stato ha fatto lo ha fatto in totale condivisione con la Provincia autonoma di Bolzano con un unico obbiettivo: ridurre i contagi e limitare al massimo il numero dei decessi».