Coronavirus, al via i test sierologici a Pieve di Bono-Prezzo e Vermiglio
Fugatti: “Sperimentazione importante per la salute e anche per le conseguenze sul settore turistico"
TRENTO. Dopo Campitello di Fassa, sono partiti anche a Pieve di Bono-Prezzo e a Vermiglio stamani, 6 maggio, i primi prelievi per i test sierologici per rilevare l’eventuale contatto con il virus Sars-CoV2. I test sono previsti sui cinque comuni maggiormente colpiti dalla pandemia: oltre a quelli già menzionati, Canazei, dove i test inizieranno domani, e Borgo Chiese, dove verranno effettuati dall’11 maggio.
L’adesione della popolazione è volontaria e in totale saranno coinvolte circa 7200 persone. Finora, comunque, la partecipazione al progetto di sorveglianza avviato dall’Azienda provinciale per i servizi sanitari in accordo con la Provincia autonoma di Trento e la supervisione dell’Istituto superiore di sanità, che avrà il compito di analizzare i campioni raccolti, è stata molto elevata.
Continua questa sperimentazione – ha detto il presidente della Provincia autonoma Maurizio Fugatti, oggi a Vermiglio - che rappresenta una possibilità in più per alcuni comuni che hanno avuto un livello di contagi importante, e che abbiamo quindi voluto qualificare con una iniziativa che è utile anche a livello nazionale, per approfondire la conoscenza dell’inquadramento epidemiologico e disporre di una visione più precisa e puntuale dello stato delle cose. In queste località, oltre ovviamente al tema della salute, vi è inoltre un interesse per l’impatto della pandemia sul settore turistico. Poter dare una garanzia di sicurezza e di affidabilità del territorio può avere delle conseguenze positive per quanto riguarda la programmazione turistica e quindi lo sviluppo economico futuro”.