Coronavirus, a Trento negozi aperti mezz'ora per protesta
Come annunciato, ieri sera, 28 aprile, si è tenuta una mobilitazione silenziosa. "Ci dicano quali regole rispettare e noi ripartiamo". GUARDA LE FOTO: Serrande alzate, luci accese e negozianti "muti"
TRENTO. Ieri sera a Trento serrande alzate e luci accese per mezz'ora. Negozi, riaperti simbolicamente per 30 minuti e in segno di protesta, di fronte alla prospettiva, ancora incerta, di poter riaprire in molti casi solo il 18 maggio. Alessandro Zotta: «Ci hanno imposto lo stop senza alcun supporto. Ci dicano quali regole rispettare e noi ripartiamo».
Ieri, inoltre, si è riunito direttivo di Federmoda per discutere della situazione insieme al presidente di Confcommercio Gianni Bort. «Chiediamo l'intervento di Fugatti - afferma il presidente Gianni Gravante - affinché possa aggirare la questione del posticipo con un decreto provinciale, visto e considerato che il Trentino sul commercio ha una sua legge. Le aziende iniziano a non sopportare più la crisi, e i provvedimenti più volte annunciati sui sostegni economici non si vedono.
Mario Ramonda è pronto: «Abbiamo mascherine e i guanti. Faremo rispettare la distanza di un metro con le entrate scaglionate. Abbiamo aggiunto il plexiglass alle casse. Abbiamo acquistato un dispenser per il lavaggio delle mani. Garantiremo la sanificazione dei locali e ci occuperemo di sanificare anche l'aria condizionata».. Poi spiega «Aprire oggi, al 18 maggio o a settembre non dovrebbe cambiare molto, finché non esiste un vaccino. La pandemia esiste e dobbiamo imparare a conviverci».