Coronavirus, a Trento i professionisti delle palestre seduti a terra per protesta
Il referente dell'iniziativa, Luca Degasperi: "Sbagliata la chiusura totale e indiscriminata, quando si potrebbero fare tante attività. E nessun riconoscimento del nostro lavoro a livello statale" (foto di Daniele Panato)
TRENTO. Seduti a terra per protesta. Una ventina di lavoratori del mondo delle palestre, studenti e professionisti delle Scienze motorie e diplomati Ised, si sono ritrovati a Trento, in piazza Duomo, e in contemporanea in altre 15 piazze italiane, per manifestare contro l'ultimo dpcm del governo Conte che, dicono, «lede il diritto di lavoro degli oltre 80.000 professionisti del settore».
I manifestanti chiedono ristori per le attività costrette a chiudere e anche, laddove possibile, di poter continuare a insegnare e ad accompagnare le persone in attività riabilitative e di esercizio.
Il referente dell'iniziativa, Luca Degasperi, spiega: «Manifestiamo in forma pacifica principalmente perché, in un momento particolare come questo, attività motoria ed esercizio fisico dovrebbero essere fondamentali per la prevenzione e il benessere della persona. Siamo basiti da queste scelte di chiusura totale e indiscriminata, considerate le tante possibilità che si potrebbero offrire per fare esercizio fisico in generale, nel rispetto delle norme di prevenzione».
Degasperi ricorda inoltre che «come laureati in Scienze motorie non abbiamo alcun riconoscimento a livello statale rispetto al nostro lavoro: a tutt'oggi non abbiamo un codice Ateco dedicato, non abbiamo un sindacato, nulla a cui poterci appoggiare come professionisti del settore».