Contratti sui derivati, la Corte di conti striglia Patrimonio del Trentino. Nel 2023 recuperati 686mila euro
Oggi l’inaugurazione dell’anno giudiziario: «Contratti destinati ad essere sempre in perdita per la Provincia». Rilevato un «clima di scarsa propensione alla denuncia»
TRENTO. Nel giorno della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario, la Corte dei Conti bacchetta Patrimonio del Trentino, società in house della Provincia: sotto accusa una situazione di grave diseconomicità, derivante dalla stipula di prodotti finanziari derivati da parte della società. “Poiché i contratti stipulati erano destinati ad essere sempre in perdita per l'Ente pubblico, l'intervento della Procura regionale ha contribuito a far promuovere da parte dell'in house un'azione civilistica per la declaratoria di nullità di uno dei contratti e la contestuale richiesta di restituzione, a vantaggio delle casse provinciali di 10 milioni di euro", si legge nella relazione del procuratore regionale Gianluca Albo.
La Corte rileva che nel corso del 2023 “si sono registrati dei segnali positivi di apertura da parte della Provincia di Trento in ordine all'adempimento degli obblighi di denuncia del danno erariale e di autotutela che la legge impone a tutte le amministrazioni anche a quelle a Statuto speciale come il Trentino - Alto Adige”, con l'auspicio “che tali segnali positivi di collaborazione possano tramutarsi in una reale presa di coscienza della funzione di difesa che la Procura contabile svolge a tutela del corretto impiego delle risorse da parte delle istituzioni di governo dell'Autonomia e conseguentemente a vantaggio di tutta la popolazione Trentina".
Nella nota si ricorda anche l'indagine sull'affidamento dei servizi di informatizzazione del Libro fondiario della Regione senza la preventiva valutazione di congruità prescritta dalla legge. L'affidamento si è protratto per numerosi anni, malgrado i plurimi richiami avanzati dalla Sezione di controllo in sede di parifica del rendiconto regionale.
Per quanto riguarda l’attività 2023, al 1° gennaio 2023 erano pendenti 1094 istruttorie, scese a 649 a fine anno, con una media quinquennale di apertura di 540 fascicoli annui. Nel 2023 sono pervenute 387 denunce di danno e sono stati recuperati complessivamente per cassa 686mila euro.
Inoltre, nell'anno 2023 sono stati depositati 27 inviti a dedurre nei confronti di 123 soggetti per un importo contestato, complessivamente pari a 8.434.937,64 di euro; 20 atti di citazione e un atto di riassunzione per un valore ponderato di 15.138.302,91 euro nei confronti di 82 soggetti per un importo complessivo di 5.412.541,46 euro. Sono inoltre stati depositati 3 pareri su richiesta di rito abbreviato; 3 pareri per rito monitorio; 8 ricorsi per resa di conto; 20 solleciti alle amministrazioni per depositare i conti giudiziali relativi all'anno 2020, cui è seguito il deposito di 20 conti giudiziali. Nel computo anche 10 atti di appello per complessivi 6.157.454,03 euro.