Confesercenti: «Meglio l’ ”Amazon trentina” che Amazon in Trentino»
Per Renato Villotti “L’arrivo del colosso rischia di fagocitare la nostra economia e non lascia tasse sul territorio”
TRENTO. È scettica Confesercenti del Trentino sull’arrivo di Amazon. Bene i posti di lavoro che arriveranno, dice, ma dietro l’operazione ci sono problemi che il territorio si troverà ad affrontare nel medio/lungo periodo.
La notizia è nota: il colosso dell’e-commerce ha deciso di diffondere la sua rete logistica e commerciale anche al Trentino con un magazzino che dovrebbe sorgere a Spini di Gardolo. Si tratta di una struttura che andrà costruita ex-novo e che prevede, una volta a regime, l’impiego di un centinaio di lavoratori. La trattativa è in atto.
“Siamo sempre contenti quando di parla di posti di lavoro in più, di opportunità di crescita, di nuovi impieghi – dice il presidente di Confesercenti del Trentino, Renato Villotti – ma abbiamo già visto che fare leva sul bisogno di lavoro delle persone, solo per sdoganare manovre finanziarie, alla lunga non paga. Le operazioni commerciali ed economiche vanno analizzate attentamente sotto ogni punto di vista, nel breve e nel medio/lungo periodo”.
Villotti guarda alle ricadute economiche territoriali. “Il gigante dell’e-commerce continua a erodere fette di mercato a discapito delle piccole e medie imprese. E quella in atto è un’espansione che sul territorio non lascerà nulla in termini di tasse e che al contrario andrà ad indebolire la nostra economia”.
Per Confesercenti del Trentino meglio guardare a quell’”Amazon trentina” che "punta a far decollare il marketplace elettronico attraverso una piattaforma e-commerce che nasce e si sviluppa sul territorio.
Quel progetto “Indaco” il cui obiettivo è coinvolgere gli operatori economici locali per rilanciare il commercio di vicinato puntando sulla sostenibilità e su una forma di commercio moderna ed integrata fra tradizione e innovazione. “Nelle piattaforme dei giganti vince il prodotto con il prezzo più competitivo e Amazon mette in competizione chi vende lo stesso prodotto – continua Villotti -. La piattaforma trentina, grazie alla geolocalizzazione, punterà a mettere in evidenza i soggetti del territorio più vicini in grado di fornire il prodotto che si sta cercando.
Così si eviterà una devastante cannibalizzazione del mercato e si andranno a generare posti di lavoro per le consegne. Dobbiamo creare nuovi mercati con nuove modalità di acquisto ma sempre privilegiando la sicurezza e la fiducia”.