Il caso

Comitato mobilità e la contaminazione dell’ex Scalo Filzi: “Spostare di 2km l’ingresso del bypass”

Chiesto un incontro con con Robol, coordinatore Osservatorio ambientale e per la sicurezza del lavoro; si chiede si spostare una parte dei lavori per “evitare ulteriore contaminazione”
IL CASO L’incongruenza nelle rilevazioni 
I LAVORI Le “talpe” all’imbocco Sud 



TRENTO. "La contaminazione del suolo, sottosuolo e delle acque di falda nell'ex Scalo Filzi, risultante dalle campagne di monitoraggio eseguite da Italferr e dall'Appa, costituisce un insieme di criticità ambientali che deve essere preso in seria considerazione dai responsabili del progetto e dell'esecuzione del lotto 3a della circonvallazione di Trento e dalle autorità competenti statali e locali".

Così - in una nota - il Comitato mobilità sostenibile Trentino (Cmst), che ha chiesto un incontro al coordinatore dell'Osservatorio ambientale e per la sicurezza del lavoro, Stefano Robol, per affrontare le problematiche ambientali dell'opera. Nella nota, il Cmst ribadisce la proposta di spostare l'imbocco della galleria Trento di due chilometri più a nord, trovando inoltre i finanziamenti statali per la progettazione e realizzazione della bonifica integrale del Sin di Trento nord.

"Si tratta di anticipare la realizzazione di un piccolo tratto del lotto 5, già previsto nell'accesso sud del Tunnel di Base del Brennero, che collegherà la circonvallazione di Trento con quella di Bolzano. La manipolazione di rocce e terra e acque di falda contaminate potrebbe generare una maggiore diffusione dei contaminanti provenienti dall'ex Sloi ed ex Carbochimica", scrive il comitato. A quanto riportato, la proposta è stata fatta anche a Rfi Spa, che risposto confermando l'intenzione di proseguire nella realizzazione dell'opera. Il comitato chiede inoltre un quadro preciso dei conferimenti dei materiali di scavo e dove verranno smaltiti. 













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