Coltivava cannabis nel bosco: denunciato insospettabile professionista di Caldaro
Si tratta di un giovane di 24 anni, scoperto dai carabinieri che hanno sequestrato 42 piantine
CALDARO. I militari della Compagnia Carabinieri di Egna, con quelli delle stazioni CC di Caldaro e Bronzolo, hanno denunciato un giovane del luogo per coltivazione di sostanza stupefacente.
I carabinieri sono intervenuti in un’area boschiva in località San Giuseppe al lago del comune di Caldaro ove hanno rinvenuto e sottoposto a sequestro quarantadue piante di canapa indiana (cannabis indica) già in avanzato stato d’infiorescenza. Hanno quindi individuato il “coltivatore diretto”, un insospettabile giovane (24 anni) professionista di Caldaro che era stato notato lavorare sulla sua piantagione dai militari. Nella coltivazione i carabinieri hanno anche trovato un sistema d’irrigazione “a goccia” con temporizzatore.
Sono quindi andati a perquisire l’abitazione dove hanno trovato 110 grammi di marijuana già pronta all’uso, suddivisa in cinque barattoli, una serra armadio per la coltivazione domestica, varie attrezzature per la coltivazione e un grinder (piccolo macinino portatile per tritare l’“erba”).
Il tutto è stato sequestrato e il giovane denunciato alla Procura della Repubblica di Bolzano. La droga sarà ora sottoposta ad analisi chimiche qualitative presso il laboratorio di analisi sostanze stupefacenti (lass) dei carabinieri di Laives.
Il terreno fertile, l’abbondanza di acqua e il clima mite avranno probabilmente favorito – come quando l’imperatrice Maria Teresa fece coltivare il granturco – la crescita della canapa e avrebbe dato anche un buon raccolto se i carabinieri, sempre attenti a tutto, non fossero arrivati in tempo.
In Italia la coltivazione della canapa nella varietà “indica” è sempre vietato dalla legge e costituisce reato (salvo precisi casi autorizzati a fini farmaceutici) così come la coltivazione di altre piante capaci di produrre sostanze droganti. Talvolta i venditori di semi non lo dicono e/o gli acquirenti degli stessi lo sottovalutano o peggio lo snobbano e poi si mettono nei guai con la legge penale.