il rimpatrio

A Rebibbia, in attesa del trasferimento a Verona: «Non vedo l'ora di riabbracciare mia madre»

L'aereo con a bordo il 65enne trentino, condannato all'ergastolo in Florida per omicidio, è atterrato a Pratica di Mare. "Sorridente ma provato", visibilmente commosso ha ringraziato la presidente del consiglio Giorgia Meloni (foto Ansa)

 



ROMA. "Non vedo l'ora di riabbracciare mia madre". Queste le prime parole di Chico Forti appena atterrato in Italia, questa mattina 18 maggio. Il trentino, condannato all'ergastolo per omicidio in Florida, è tornato nel suo Paese dopo 24 anni di detenzione negli Stati Uniti e ha avuto subito un pensiero per la madre 96enne.

Forti è apparso, a chi lo ha visto, visibilmente commosso anche durante l'incontro con la presidente del consiglio Giorgia Meloni che ha ringraziato.

Il 65enne trentino era stato rilasciato nei giorni scorsi da un carcere della Florida dopo una detenzione di 24 anni. L'aereo con a bordo Forti è atterrato in mattinata all'aeroporto militare di Pratica di Mare.

Ora si trova nel carcere di Rebibbia Nuovo Complesso: si trova solo in cella anche in virtù del fatto che è un detenuto di transito. Chi ha avuto modo di vederlo lo descrive "sorridente ma provato". Già lunedì potrebbe essere trasferito nel carcere di Verona.

Il rientro di Chico Forti "è per noi una grande soddisfazione dopo una battaglia durata come una guerra punica. A noi basta che oggi sia in Italia, ora il percorso è in discesa". Lo ha detto all'Ansa lo zio, Gianni Forti. "È certamente una grande gioia - ha aggiunto - e per me resta solo il rammarico di non essere riuscito a farlo rientrare prima". Lo zio ha inoltre voluto ringraziare le tante persone che hanno sostenuto la causa di Chico Forti negli ultimi anni. "Abbiamo la chance di dare una nuova vita a Chico", ha concluso. 

Lo zio Gianni: "Se siamo arrivati qui è grazie alla tenacia di Chico"

Parla in un videomessaggio (pubblicato sui social) lo zio di Chico Forti, Gianni: "Oggi è un giorno di festa, per Chico, per la famiglia e gli amici storici. L'esempio di resistenza e tenacia di Chico ci ha stimolati a tenere alta l'attenzione su di lui e a far sì che un giorno potesse rimettere piede nel suo Paese". E aggiunge: "L' accordo con gli Usa era difficile, grazie al governo che ha gestito bene questo passo". IL VIDEO

A Chico Forti, appena rientrato in Italia, sarà notificato l'ordine di esecuzione della pena, firmato dal procuratore generale di Trento, secondo cui il 65enne trentino sconterà la pena in un penitenziario italiano. Una volta risolto il nodo politico nei mesi scorsi, la parte esecutiva è stata di competenza del ministero della Giustizia che, con un lavoro dietro le quinte, ha coordinato le procedure affrontando le questioni tecniche sia sul fronte americano che italiano. 

"Si ottengono questi risultati quando si lavora in silenzio, senza fare polemiche". Così il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha commentato l'arrivo in Italia di Chico Forti. "È certamente una grande azione del governo, ma anche della nostra diplomazia - ha aggiunto - è da quando ci siamo insediati che stiamo lavorando affinché Chico Forti possa scontare la seconda parte della sua detenzione in un carcere italiano". "Ci sembra una scelta giusta - ha concluso - che tutela l'interesse di un cittadino italiano che ha avuto un comportamento ineccepibile come detenuto negli Stati Uniti e che può continuare a essere un detenuto modello anche in un carcere italiano".

"È un giorno di gioia e di soddisfazione per l'intero Paese: il rientro in Italia di Chico Forti - atteso da anni - è innanzitutto un successo della presidente Giorgia Meloni e uno straordinario traguardo politico e diplomatico, frutto di intensa e proficua collaborazione istituzionale a tutti i livelli. Essenziali nell'accelerazione delle ultime procedure di consegna - che si sono perfezionate in tempi record dalla formalizzazione del consenso - sono stati anche i colloqui avvenuti a latere del G7 Giustizia la settimana scorsa a Venezia. Si chiude così un dossier molto complesso, seguito con estrema cura dalle competenti articolazioni ministeriali che desidero ringraziare vivamente: la collaborazione - nel più rigoroso e doveroso riserbo - tra tutte le istituzioni ha consentito il rientro a casa, finalmente, di Chico Forti". Così il ministro della Giustizia, Carlo Nordio.













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