Caro energia, via libera al ddl Fugatti sulle misure a sostegno di imprese e famiglie
La votazione in prima commissione con 4 sì e 4 astensioni
TRENTO. Via libera dalla prima commissione del consiglio provinciale, presieduta da Vanessa Masè, al pacchetto di misure straordinarie di sostegno a cittadini e imprese contro il caro energia. La misura è stata approvata con 4 sì e 4 astensioni (Marini, Rossi, Tonini e Zanella). La seduta si è aperta con le audizioni del sindacato, alle quali sono seguite quelle del Coordinamento imprenditori.
La Cisl: con gli interventi a pioggia non si aiuta chi ha bisogno
Il segretario della Cisl, Michele Bezzi ha affermato che nel ddl non c’è un impegno concreto per il sostegno dei reddito dei lavoratori. C’è un rallentamento dell’economia ma non sembra che da pare della Giunta ci sia una politica precisa, come si è visto col il bonus dei 180 euro a tutti. Un intervento a pioggia che non aiuta chi ha bisogno. Inoltre, il segretario Cisl ha lamentato la mancanza di dialogo col sindacato che deve affrontare anche le difficoltà delle imprese molte delle quali stanno andando verso la cassa integrazione e quindi ad un’ulteriore riduzione del reddito delle famiglie. Serve quindi un tavolo tra sindacato, impresa e Pat, per trovare una via d’uscita, coordinando le misure locali con quelle nazionali. Secondo Bezzi il sistema di welfare va rivisto di fronte alla crescita dell’inflazione con misure per sostenere i redditi. Inoltre, andrebbe aiutata, anche attraverso manovre sull’Irap, la contrattazione aziendale per permettere ai lavoratori di assorbire la crescita dei prezzi e il rispetto dei contratti nazionali. Nel 2020, ha ricordato il segretario Cisl, è stato creato il Tavolo per il lavoro rimasto però sulla carta, ma che di fronte all’emergenza attuale andrebbe finalmente convocato.
Nel merito del ddl il sindacato ha chiesto di introdurre un meccanismo per rendere più mirato e equo il provvedimento di aiuto, e l’aggancio dell’assegno unico all’inflazione. Sul sostegno degli operatori economici la richiesta è stata quella di inserire il no agli aiuti per le aziende che non rispettano i contratti o le norme di sicurezza, licenziano o mettono in cassa i lavoratori.
La Uil: intervenga il Confidi per garantire i pagamenti a rate delle bollette
Il segretario della Uil Walter Alotti ha ricordato che il metodo adottato dalla Giunta di Bolzano è stato diverso perché è stato coinvolto il sindacato e le organizzazioni dei datori di lavoro. Inoltre, Alotti ha ricordato che per i condomini stanno arrivando le spese del gas da marzo a giugno. Bollette che saranno salate e ancor più lo saranno quelle del prossimo inverno, quindi sarebbe opportuno mettere in campo Confidi o le banche per garantire i pagamenti rateali. Anche per evitare tagli del riscaldamento che porterebbe al peggioramento delle condizioni di salute della popolazione.
La Cgil: vanno sostenuti i redditi di lavoratori e pensionati
Il segretario Cgil, Andrea Grosselli, ha detto che stiamo entrando, come il sindacato ha previsto da mesi, in stagflazione (inflazione più recessione) che pesa moltissimo su salariati e pensionati. A differenza dei commercianti che possono aumentare i prezzi per i dipendenti non c’è scampo, ancor di più per chi finisce in cassa integrazione. Per questo c’è bisogno di un coordinamento per ragionare su questa crisi, anche per utilizzare le quote fiscali inutilizzate, come i 300 milioni di avanzo del 2021, a favore di politiche anti cicliche. Per Grosselli va accelerata la transizione energetica per rendere il Trentino più competitivo. Rispondendo a Ugo Rossi, infine, ha detto che il Tavolo del lavoro andrebbe finalmente convocato per mettere in campo nuove politiche attive del lavoro. Paolo Zanella (Futura), appoggiando le proposte di Cgil, Cisl e Uil, ha sottolineato che ancora una volta il sindacato chiede di partecipare e di essere ascoltato. Alex Marini (5 Stella) si è soffermato sulla transizione ecologica che va mantenuta al centro. Sui fondi ha ricordato che la Dia ha lanciato l’allarme sul rischio che vadano a finire nelle mani della criminalità. Grosselli ha detto che il sindacato ha proposto un emendamento al ddl proprio per introdurre controlli sulla regolarità fiscale e contributiva delle aziende, limitando la contribuzione alla pioggia. Inoltre, se la Pat appoggiasse il sindacato nella contrattazione si potrebbe anche puntare a una crescita dei redditi. Sul piano della transizione ecologica, secondo il sindacato vanno sostenuti i redditi perché altrimenti le famiglie non potranno sostenere i costi delle riconversione energetica. Grosselli, infine, ha chiesto alla Giunta di aprire alla concertazione perché le audizioni in commissione non bastano.
Il Coordinamento imprenditori: una misura necessaria
Per il segretario del Coordinamento imprenditori, Roberto Pallanch, il pericolo di impatti devastanti c’è per tutti i settori economici e anche per le imprese fortemente strutturate. Il ceto medio risente dell’aumento di energia e dell’inflazione e, come ha certificato l’Istat, molte famiglie sono andate sotto la soglia di povertà. Il Pil si avvia verso una decrescita e il sentimento delle imprese è negativo. Pallanch ha affermato che la scelta del fondo dei 100 milioni fatta con l’assestamento dimostra di essere buona, così come il bonus dei 180 euro in bolletta. Sul ddl, bene le misure di semplificazione e la misura di abbattimento degli interessi per due anni (5 milioni di euro sul 2022 – 23) che libereranno grandi risorse per far fronte al caro - bollette. Pallanch ha poi chiesto che il protocollo venga allargato anche a realtà bancarie internazionali.
Basso: l’edilizia ha bisogno dell’aggiornamento dei prezzi
Andrea Basso, presidente Ance, ha ricordato che la preoccupazione è forte. Bene i bonus per le famiglie ma nella filiera delle costruzioni la manovra appare non adeguata come testimoniano le gare deserte. Il prezzario, non è stato sufficientemente adeguato, quando in Veneto, ha aggiunto, è stato aumentato fino al 35%. Quindi, Basso ha chiesto alla Pat di adeguare i prezzi, magari facendo qualche opera pubblica di meno ma a prezzi giusti.
Gli albergatori: molte imprese si sono indebitate col Covid e fanno fatica a ottenere crediti
Il presidente Asat, Gianni Battaiola, pur condividendo il ddl, ha messo a fuoco alcuni temi: la sensibilizzazione delle banche affinché attuino il protocollo perché l’allungamento dei debiti delle imprese non è ben visto dagli istituti di credito. Per molte aziende già indebitate col Covid la speranza di un finanziamento è scarsa e, in vista della stagione invernale, non è ancora chiaro il volumi degli aiuti. Comunque, da parte degli albergatori non c’è alcuna volontà di chiudere le strutture anche perché la maggioranza degli operatori non hanno alternative. Infine, Battaiola ha ricordato che la coltivazione del bosco potrebbe diventare un buon sostegno per aumentare la produzione energetica a biomassa.
La cooperazione: aiuti anche per le aziende che gestiscono strutture socio – assistenziali
Italo Monfredini, vicepresidente vicario della Cooperazione, condividendo il ddl, ha chiesto che nel disegno di legge vengano comprese le aziende che gestiscono strutture socio – assistenziali e sanitarie. Monfredini, inoltre, ha chiesto l’adeguamento alla crescita dell’inflazione dei trasferimenti Pat alle Apsp e terzo settore.
Confindustria: spingere su biomasse, rinnovabili e fotovoltaico
Alessandro Santini di Confindustria ha condiviso la norma sull’abbattimento degli interessi a fronte di aumenti del costo energetico enormi. C’è però la criticità di intervenire sul de minimis perché è stato già utilizzato da molte piccole aziende. L’esponente di via Degasperi ha invitato la Giunta a spingere sulla produzione con le biomasse, le rinnovabili e il fotovoltaico. Le semplificazioni della legge Tonina sono state buone, ha concluso, ma si stanno verificando ancora intoppi burocratici.
Gli artigiani: interventi di Confidi per dare liquidità alle aziende
Nicola Berardi dell’associazione Artigiani ha presentato alcune idee concrete: per l’edilizia lo sblocco del fondo per la compensazione dei prezzi sui materiali e l’intervento del Confidi per mettere a disposizione delle aziende liquidità. Inoltre, per le imprese che hanno beneficiato di Ripresa Trentino, secondo Berardi, si dovrebbero sospendere le rate e prevedere un fondo perché la Pat paghi gli interessi.
La discussione sul ddl
Giorgio Tonini (Pd) ha detto che l’esplodere dell’inflazione, oltre che dalla guerra Russo – Ucraina, è causata anche dal successo delle politiche anticicliche con l’immissione dell’economia di grandi quantità di denaro. Per questo l’esponente Pd ha detto, rivolgendosi alle associazioni di categoria, che si deve stare attenti con le iniezioni di liquidità in modo non selettivo che finiscono col provocare reazioni non volute. Le misure dovrebbero essere a target e non discriminate come quella dei 180 euro. Vanessa Masè ha detto che i pannelli fotovolcaici a livello nazionale stanno trovando difficoltà con gli allacciamenti. L’esponente 5 Stelle ha chiesto se il mondo delle imprese ritiene sufficiente le misure di contenimento dei consumi della Pat.
Pallanch ha risposto che molti cittadini non hanno bisogno dei 180 euro ma, con il meccanismo del trasferimento alle aziende elettriche, il pericolo di aumentare la liquidità è nullo. Invece, riguardo alla necessità di rivedere i prezzi, anche per non aumentare il debito, si potrebbero recuperare risorse posticipando opere non necessarie. Berardi ha confermato che i problemi con gli allacciamenti per il fotovoltaico ci sono ma negli ultimi tempi è migliorata.
Spinelli: con gli emendamenti l’intervento della Pat è più libero
Spinelli ha presentato la ratio degli emendamenti che hanno l’obiettivo di rendere più agile il ddl togliendo i limiti del testo originale, come quello che stabiliva il criterio, per concedere gli aiuti, dell’ aggravamento della situazione di difficoltà economica in seguito alla crisi energetica. Questo, ha detto, per rendere più libero l’intervento Pat. Inoltre, le agevolazioni potranno essere erogate anche attraverso le agenzie della Provincia e gli enti locali. L’assessore Spinelli, in risposta a Monfredini, ha ricordato l’emendamento all’articolo 2 che riguarda la Cooperazione. Questo in sintesi il contenuto: la Pat per agevolare la continuità dell’attività socio - assistenziale o sanitaria potrà concedere agevolazioni ai soggetti anche di volontariato che stanno subendo i costi dell’energia.
Zanella: tolti tutti gli elementi di equità
Secondo Paolo Zanella, si sono tolti tutti i meccanismi equitativi, per questo ha votato contro l’emendamento della Giunta all’articolo uno. Soddisfatto Tonini per l’introduzione dell’obbligo di un passaggio in commissione delle delibere attuative del ddl.
Spinelli: dobbiamo dare sicurezza all’Itea sul 110%
Rispondendo a una domanda di Tonini che ritiene giuridicamente poco consistente l’articolo 3 ha detto il direttore generale Pat, Paolo Nicoletti, ha spiegato che si tratta di una norma che riguarda il programma di Itea di ristrutturazioni immobiliari legati al 110%. Una norma che ha l’obiettivo di rassicurare Itea nella cessione del credito d’imposta e le società e gli enti strumentali Pat che lo ricevono. Attualmente, in questa fase di incertezza, c’è un’ empasse di Itea e questa articolo dà la possibilità alla Pat di intervenire se emergessero problemi. Ugo Rossi ha detto che sembra strano fare norme per rassicurare gli amministratori e ha definito l’articolo “svilente”. Anche Paolo Zanella ha espresso dubbi. Marini ha chiesto, a questo proposito, l’audizione della presidente Itea che non è mai stata sentita in commissione anche a fronte di un programma di interventi da 80 milioni di euro. Una richiesta che l’esponente 5 Stelle ha allargato ai vertici di tutte le società pubbliche che, ha affermato, non hanno mai accettato il confronto in commissione. Spinelli ha detto che la questione del 110% è complessissima e non c’è chiarezza e in questo quadro e quando si parla di decine di milioni i rischi personali per un presidente sono esagerati. La logica dell’articolo, ha concluso, è quello di dare un minimo di sicurezza.
Le dichiarazioni di voto
In dichiarazione di voto, Ugo Rossi ha affermato che in un momento di difficoltà crescente non stupisce che vengano fatte norme come questa, anche se misure come quella dei 180 euro non hanno senso. Da parte della Giunta non si vuole dare attenzione sufficiente al tema dell’equità, anzi quei pochi elementi che c’erano sono stati tolti. In commissione Fugatti ha risposto che il criterio dei 180 euro è quello dei contatori: ma si è passati da 3 kilowatt poi a 4,5 e infine, nel giro di 15 giorni, siano arrivati a 6. Nell’articolo uno, nella prima scrittura, ha affermato Rossi, si era introdotto il criterio dell’aggravamento delle condizioni economiche dei beneficiari, ma alla fine è stato tolto anche questo che poteva essere un tentativo di misura equitativa. Anche l’articolo che riguarda l’abbattimento degli interessi non cambia molto, meglio sarebbe stato agire con aiuti per le piccole imprese costrette a chiudere i freezer per tirare avanti. Critico anche sull’articolo 3 che, secondo l’ex presidente della Giunta, non serve nulla di fronte alle responsabilità degli amministratori delle società pubbliche. Inoltre, trasferire sul piano normativo il no di un presidente che non vuole accettare le responsabilità, rappresenta una scelta avvilente. Rossi ha dichiarato l’astensione perché ha condiviso l’intervento a favore dei gestori di strutture socio – assistenziali, ma ha ribadito il no deciso alla misura dei 180 euro.
Zanella: servivano scelte precise per aiutare chi ha bisogno
Paolo Zanella ha anche lui dichiarato l’astensione perché comunque si tratta di aiuti. Ma una riflessione sul fondo dei 100 milioni votato nell’assestamento nelle mani del presidente va fatta. Quaranta e più milioni sono andati per i 180 euro, 5 su questo ddl ma i criteri di come vengono impiegati sono discutibili. Servivano invece scelte precise per aiutare chi deve essere davvero aiutato e interventi mirati, anche in campo ambientale, per il sostegno delle imprese.
Marini: si deve affrontare il tema della riduzione dei consumi
Alex Marini ha ammesso che l’equità in tempi di emergenza è difficile, ma in questo provvedimento per l’ennesima volta, ha aggiunto, non si affronta il tema energetico in modo reale. Quindi, di come trovare il modo di ridurre i consumi di famiglie e aziende. Si continua a rincorre l’emergenza, con misure assistenzialiste ma senza intaccare il cuore del problema. Anche per questo sarebbe importante incontrare la presidente di Itea per capire quali obiettivi di risparmio si sono dati. C’è poi la necessità di premere sulle aziende energivore affinché mettano in campo politiche di risparmio. Quindi, intervenire sui costi serve a poco. Insomma, anche questo ddl non è coerente; si pensa solo all’immediato senza prospettive.
Tonini: attenzione a non esporre la Pat ad altre sentenze negative della Consulta
Anche Giorgio Tonini ha dichiarato l’astensione perché, ha affermato, aiutare le imprese in un momento come questo è giusto. Ma le perplessità dell’esponente Pd rimangono perché l’articolo uno rimane una sorta di sanatoria. Bene il previsto passaggio in commissione anche se non si capisce perché non sia stato inserito per le delibere che riguarderanno il terzo settore. Sull’articolo 3, quello che riguarda l’Itea e la cessione dei crediti del 110%, Tonini ha detto di rimanere dubbioso, anche perché norme come queste espongono la Pat ad ulteriori sentenze negative della Consulta, sentenze che finiscono per logorare l’autonomia.
Masè: gli aiuti alle aziende sono indispensabili
Vanessa Masè, dichiarando il sì al ddl, ha ricordato le difficoltà drammatiche che famiglie e imprese stanno attraversando e ha sottolineato la necessità di puntare sulla massima autonomia energetica del Trentino. L’esponente della Civica ha detto che non è vero, come hanno affermato i sindacalisti, che le aziende possono fare fronte alla situazione alzando i prezzi. La situazione del settore privato, già sotto stress per il Covid, è grave. Inoltre, i tempi per tornare in una situazione di equilibrio saranno lunghi e quindi gli aiuti sono indispensabili. Infine, in Commissione dei 12 si dovrebbe lavorare sulle norme di attuazione per dare alla Pat maggiori campi di intervento sull’economia.