Caro bollette, s’infiamma la campagna elettorale: al vaglio del governo nuovi sgravi fiscali e pagamenti a rate
Ma tutto dipenderà dalle risorse a disposizione. Fugatti e l’appello dei governatori leghisti: «Interventi subito, rischiamo centinaia di migliaia di licenziamenti»
ROMA. La crisi energetica e il caro bollette (il Codacons prevede una stangata autunnale con rincari fino a 711 euro a famiglia) infiammano la campagna elettorale italiana.
Mentre commercianti ed esercenti protestano, anche in Trentino, esponendo gli aumenti in vetrina, tutti i leader politici invocano nuove misure da parte del governo. Ma da Palazzo Chigi il premier Mario Draghi e il ministro dell’economia Daniele Franco hanno fatto capire che non ci sarà uno scostamento del deficit e ogni aiuto dovrà essere valutato in funzione delle risorse a disposizione.
Ecco dunque che si vagliano diverse soluzioni in vista di un nuovo decreto (o un emendamento al decreto Aiuti bis).
In ballo la proroga del taglio delle accise sui carburanti, così da confermare il taglio di 30,5 centesimi al litro del prezzo della benzina e del gasolio che scade il 20 settembre e ogni mese in più costa un miliardo.
Possibile anche un pacchetto di cassa integrazione gratuita per le aziende costrette a fermarsi o a ridurre temporaneamente la produzione a causa dell’aumento del costo dell’energia. Altre ipotesi riguardano gli sgravi fiscali alle imprese, con il rafforzamento del credito d’imposta sui maggiori costi delle bollette: potrebbe essere esteso agli esercizi commerciali, prorogato fino a fine 2022 e aumentate le aliquote.
Per venire incontro alle famiglie il governo valuta poi di potenziare le bollette a rate, possibilità attualmente prevista per il primo semestre 2022. bonus sociale per le famiglie a basso reddito (fino a 12mila euro di Isee) o l’ampliamento della platea dei beneficiari (adesso 5,2 milioni di famiglie).
Il leader della Lega Matteo Salvini dalla Calabria propone "un armistizio” e annuncia che la Lega è pronta a dare mandato a Draghi per un tetto del 4% per gli aumenti delle bollette, come fatto da Macron in Francia, e intanto arriva anche l’appello dei governatori leghisti firmato anche dal presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti: «In un momento drammatico come questo, che da tempo la Lega sta denunciando, è opportuno intervenire con efficacia: bene la proposta di Matteo Salvini di coinvolgere subito il Parlamento e ottenere un contenimento drastico dei costi dell'energia. Se non si affronta tempestivamente la situazione rischiamo nel brevissimo tempo una desertificazione delle realtà produttive e la conseguente perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro», scrivono Massimiliano Fedriga (Friuli Venezia Giulia), Attilio Fontana (Lombardia), Maurizio Fugatti (Trentino Alto Adige), Christian Solinas (Sardegna), Donatella Tesei (Umbria) e Luca Zaia (Veneto).