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Caprioli, 1.500 piccoli salvati dalle falciatrici in Alto Adige grazie a droni e 730 volontari

Scansionati dall’alto i campi all'alba, proprio prima dell'inizio delle operazioni di sfalcio (foto Lukas Widmann – Südtiroler Jagdverband)



BOLZANO. Anche quest'anno, grazie all'impegno di oltre 730 volontari tra cacciatori, agricoltori e altri collaboratori, sono stati salvati circa 1.500 piccoli di capriolo dalle falciatrici meccaniche impiegate nella fienagione. Con oltre 7.400 ore di volontariato, e l'uso di droni dotati di termocamere, è stato possibile evitare molte morti e ferimenti della giovane fauna selvatica. Lo comunica l’Associazione Cacciatori Alto Adige.

All'inizio dell'estate, molte femmine di capriolo partoriscono e nascondono i loro piccoli tra l'erba alta per proteggerli dai pericoli, e poi si allontanano. Di tanato in tanto, le madri tornano per allattarli. Nei primi giorni di vita, i caprioletti restano immobili di fronte ai pericoli, un comportamento efficace contro volpi e altri predatori naturali, ma estremamente rischioso con l'arrivo delle falciatrici.

Per prevenire tali incidenti, anche nel 2024 circa 730 volontari sono scesi in campo, dedicando più di 7.400 ore di lavoro volontario per la protezione della giovane fauna selvatica. Grazie a questa straordinaria mobilitazione, è stato possibile salvare circa 1.500 piccoli di capriolo dal ferimento o dalla morte cruenta causata dalle lame delle falciatrici.

Le intense piogge primaverili di quest'anno hanno ritardato la raccolta del fieno, permettendo a molti piccoli di crescere a sufficienza per allontanarsi autonomamente dai pericoli. Questo ha contribuito a ridurre significativamente il numero di caprioletti coinvolti in incidenti rispetto agli anni precedenti.

Diversi metodi vengono adoperati per il salvataggio: dall'uso di dissuasori di vario tipo all'impiego sempre più diffuso di droni dotati di termocamere. Quest'anno, i droni hanno volato per oltre 4.600 ore, scansionando i campi all'alba, proprio prima dell'inizio delle operazioni di sfalcio. Quando viene individuato un piccolo, questo viene temporaneamente messo al sicuro in una cesta ventilata, per poi essere nuovamente rilasciato una volta terminato lo sfalcio, con la madre pronta a riprenderlo.

In alternativa, alcuni volontari perlustrano a piedi i campi prima del passaggio delle macchine, un metodo più lento e laborioso, che richiede molto personale. I droni, seppur costosi, rappresentano una soluzione più rapida ed efficace, ma il loro acquisto, che parte da 8.000 €, è interamente a carico delle riserve di caccia.

Nonostante le difficoltà organizzative, il salvataggio dei caprioletti resta una priorità, essenziale per garantire il benessere animale. I cacciatori coinvolti nel salvataggio operano a titolo gratuito, spesso all'alba, prima di iniziare la loro giornata lavorativa.













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