Economia

Caos buoni pasto, gli esercenti trentini: "Insostenibile per le imprese: un passo indietro”

Ad affermarlo i portavoce dell'Associazione ristoratori e dell'Associazione pubblici esercizi del Trentino



TRENTO. Il nuovo sistema di gestione dei buoni pasto per i dipendenti provinciali è insostenibile per le imprese. Lo affermano, in una nota, i portavoce dell'Associazione ristoratori del Trentino e dell'Associazione pubblici esercizi del Trentino.

"Raccogliamo come ristoratori un certo rammarico perché si fa un forte passo indietro rispetto alle condizioni più vantaggiose per l'imprenditore, che potevano essere reinvestite nella qualità dell'offerta al consumatore. Oggi, con lo scatto inflattivo, questo tipo di contratto diventa molto penalizzante: stiamo infatti raccogliendo da parte di tantissimi soci la volontà di non continuare a queste condizioni. Dai dati disponibili in rete vediamo come ci sia stato un esodo notevole di ristoratori: ad oggi sono circa 700 le attività presenti in piattaforma ma in maggioranza si tratta di negozi alimentari con servizio di gastronomia", afferma Marco Fontanari, presidente dell'Associazione ristoratori.

"Si tratta di un cambiamento significativo - aggiunge la presidente dell'Associazione pubblici esercizi, Fabia Roman - che va ad incidere negativamente su un settore come il nostro che convive da sempre con un cronico problema di marginalità. Le commissioni previste da questo contratto (pari al 7,73%) vanno a ridurre ulteriormente la quota di profitto delle nostre attività, gettando ulteriori dubbi sulla sostenibilità economica di un modello d'impresa che, ancora oggi, sta pagando lo scotto della pandemia, dell'inflazione, dell'aumento dei prodotti energetici e delle materie prime".













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