Brutale aggressione a Bronzolo, riduce la compagna in fin di vita
La nigeriana di 28 anni, colpita più volte, ha perso i sensi ed è in gravissime condizioni al San Maurizio. Il 25enne che l'ha aggredita è stato subito arrestato. I rapporti tra i due - che hanno una figlia di 2 anni - erano deteriorati e non vivevano più sotto lo stesso tetto (foto DLife)
IL FATTO - Donna picchiata in stazione dal compagno
BRONZOLO. L’ha presa a calci e pugni con una violenza inaudita, anche quando era a terra immobile, fino a farle perdere i sensi. Erano le 8 del mattino, nell’atrio della stazione di Bronzolo, a quell’ora affollata di pendolari che hanno assistito increduli alla lite, presto degenerata in una brutale aggressione. Adesso Mary (non riveliamo il suo vero nome per tutelarne la privacy), 28 anni, sta lottando tra la vita e la morte in una sala asettica del reparto di rianimazione dell’ospedale San Maurizio. A colpirla è stato il compagno, un connazionale nigeriano di tre anni più giovane, ritrovato poco dopo in trance in una saletta del reparto di rianimazione, arrestato dai carabinieri con l'accusa di tentato omicidio.
I rapporti tra i due migranti – per quanto complicati – erano frequenti. I due nigeriani hanno infatti una figlia di poco più di due anni che frequenta l’asilo nido in un Comune della Bassa Atesina. Della bambina, adesso, si stanno occupando le assistenti sociali che seguono il progetto Sprar, il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati.
A breve la piccola – che ieri ha chiesto più volte notizie della mamma - potrebbe essere affidata temporaneamente ad una famiglia. L’intento è quello di proteggerla, per quanto possibile, almeno fino a quando le condizioni della madre non miglioreranno. Almeno questa è la speranza. A farle coraggio, ieri, le maestre e i genitori degli altri bimbi che frequentano la microstruttura. Il trauma del distacco, tanto improvviso quanto duro da accettare, non passerà presto.