Benno Neumair, attesa per la sentenza. In aula la sorella Madè, assente l’imputato
La Corte d’Assise riunita da mezzogiorno in camera di consiglio (foto DLife)
BOLZANO. La Corte d'assise di Bolzano, presieduta dal giudice Carlo Busato, è da mezzogiorno di oggi (19 novembre) in camera di consiglio per deliberare sul caso di Benno Neumair, il trentunenne reo confesso dell'omicidio dei suoi genitori, Laura e Peter, e della soppressione dei loro cadaveri.
La lettura della sentenza è attesa non prima delle 17.30. L'accusa ha chiesto l'ergastolo e l'isolamento diurno per un anno. La difesa ha chiesto invece l'applicazione delle attenuanti generiche e di ritenere l’imputato incapace di intendere e di volere.
Questa mattina in aula come sempre era presente la sorella di Benno, Madè, mentre Benno non c'era.
La discussione del processo ha fatto registrare le ultime schermaglie tra accusa e difesa in occasione delle repliche. Gli avvocati difensori Flavio Moccia ed Angelo Polo, replicando alla Procura che aveva definito la confessione di Benno "tardiva ed utilitaristica", hanno sostenuto che la confessione sarebbe stata invece utile alle indagini, tanto da venire segretata per circa un mese. E hanno sostenuto che l'ergastolo sarebbe "una condanna a morte", chiedendo alla corte di applicare "la misura più idonea a contenere la pericolosità sociale dell'imputato".
Il pm Secco, dal canto suo, ha sottolineato invece come "Benno non si è mai pentito e non ha sofferto, come invece hanno sofferto le due vittime e come soffrono ora i loro familiari".