Basta mascherine (all’aperto) e si torna a ballare: ecco cosa cambia
Da domani, 11 febbraio, stop all’obbligo di coprire bocca e naso all’aperto. E si va verso la capienza al 100% in stadi e impianti sportivi. Sileri: arriveremo a revoca dell'isolamento per i positivi
TRENTO. L'Inghilterra si avvia a revocare le restrizioni e le misure anti covid il 21 febbraio. La Francia valuta l'eliminazione del Green pass. E l’Italia cancella l'obbligo di mascherine all'aperto da domani, 11 febbraio
In Inghilterra, si profila lo stop all'isolamento per chi risulta positivo al Coronavirus e la data da cerchiare sul calendario è il 21 febbraio, il lunedì in cui il Parlamento torna a riunirsi. ''Se continua il trend incoraggiante dei dati a cui stiamo assistendo, prevedo che saremo in grado di togliere le ultime restrizioni, compreso l'obbligo di autoisolamento se risulti positivo al test, con un mese di anticipo'', ha detto il premier britannico Boris Johnson ad alcuni deputati.
"Io credo che anche noi, come il Regno Unito, arriveremo alla revoca dell'obbligo di isolamento dei positivi, ma inizialmente solo di quelli asintomatici", che però dovrebbero mantenere la mascherina. Lo ha detto il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, rispondendo a una domanda - a Timeline.
Per quanto riguarda l’Italia, “fino al 31 marzo 2022 è fatto obbligo sull'intero territorio nazionale - si legge nell'ordinanza - di indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private. Fermo restando quanto diversamente previsto da specifiche norme di legge o da appositi protocolli sanitari o linee guida, nei luoghi all'aperto è fatto obbligo sull'intero territorio nazionale di avere sempre con se' i dispositivi di protezione delle vie respiratorie e di indossarli laddove si configurino assembramenti o affollamenti".
Altri segnali del ritorno alla normalità arrivano dal mondo delle discoteche. Questo weekend, dunque, si torna a ballare, ma solo in possesso del Green pass rafforzato.
"Le nostre imprese sono luoghi sicuri e l'unico antidoto alla malamovida - afferma Martina Marosi, presidente del Sindacato italiano sale da ballo - I ragazzi, nonostante la chiusura di discoteche e sale di ballo, si sono comunque ritrovati a trascorrere le notti in strade e piazze".
"Ad oggi - spiega Marosi - non sono più sufficienti sostegni congrui per garantire a questo settore un futuro. Occorre una visione a lungo termine. Per farlo è necessario mettere mano anche ad alcune regole vetuste, mi riferisco in particolar modo all'attuale normativa (risale al 1996) che disciplina le capienze dei locali che prevede dei coefficienti di affollamento più bassi di quelli previsti a livello europeo. Questo si traduce in una perdita di competitività".
"Secondo le disposizioni - ha detto invece Fabia Roman, presidente dei Pubblici esercizi di Confcommercio - le discoteche potranno ospitare fino al 50% della capienza negli spazi al chiuso e fino al 75% in quelli all'aperto. All'ingresso sarà obbligatorio il controllo della certificazione verde rafforzata, e all'interno dei locali dovrà essere rispettato l'utilizzo della mascherina negli spazi comuni, ad eccezione della pista da ballo: queste le prescrizioni imposte dal Governo per la ripartenza. Il comparto però guarda avanti: il 50% della capienza non è compatibile con la sopravvivenza delle imprese e pertanto si è già al lavoro per arrivare in breve tempo al 100%"
Il ministro Speranza e la sottosegretaria allo Sport, Valentina Vezzali, stanno lavorando congiuntamente a un percorso graduale che prevede la riapertura a capienza massima degli impianti sportivi all'aperto e al chiuso. In una nota congiunta, ministro e sottosegretario sottolineano che "Si lavora a un primo allargamento, a partire dal primo marzo, che porterà al 75% e al 60% il limite delle capienze rispettivamente all'aperto e al chiuso. Per poi proseguire con le riaperture complete qualora la situazione epidemiologica continuasse il suo trend di calo".