Autonomia, il tavolo tecnico conclude i lavori: i nodi rinviati al confronto con Meloni e Calderoli
Da sciogliere le questioni sul principio dell’intesa e le richieste “politiche” su obbligo di residenza e proporzionale. Fugatti: "Vanno risolte a livello politico"
TRENTO. Il tavolo tecnico sulla riforma dell'Autonomia della Provincia di Trento e Bolzano ha concluso i suoi lavori. I risultati saranno trasmessi alla Presidenza del Consiglio dei ministri per ulteriori discussioni. Nel corso della riunione – informa la Provincia di Bolzano in una nota – è stato raggiunto un accordo su molti punti. Tuttavia, alcune questioni rimangono irrisolte e richiedono una decisione a livello politico, che passa per la presidente del consiglio Giorgia Meloni e il ministro Roberto Calderoli.
"Con questa riunione si è chiuso il confronto tecnico che è andato oltre i termini di tempo stabiliti in un primo momento. Si è comunque trattato di un lavoro importante. Ora le scelte, che sono ancora in via di definizione, passano al tavolo politico. Crediamo che in queste settimane alcune questioni sono state chiarite in modo positivo, mentre le altre ancora sospese dovranno essere risolte al tavolo politico", a detto il presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti.
I nodi da sciogliere riguardano soprattutto il principio dell’”intesa” con le Province e le richieste politiche avanzate dal deputato Alessandro Urzì, che saranno ora affrontate a livello politico. Il parlamentare di FdI chiede la riduzione dell'obbligo di residenza per accedere al voto attivo in Alto Adige da quattro a un anno; un assessore comunale di lingua italiana anche nel caso dell'elezione di un solo consigliere di questo gruppo linguistico; la presenza degli italiani in giunta provinciale secondo la proporzionale etnica e non secondo il risultato elettorale e, infine, un Consigliere di stato di lingua italiana.