Assistenti domiciliari delle Cooperative, la sentenza: “Il tempo di viaggio da un utente all’altro è lavoro”
A stabilirlo la sentenza del 23 maggio del Giudice del lavoro
TRENTO. Il tribunale di Trento ha riconosciuto il diritto al tempo di viaggio alle assistenti domiciliari delle Cooperative. A stabilirlo la sentenza del 23 maggio, attraverso cui il Giudice del lavoro ha difatti sancito il diritto di una assistente domiciliare a vedersi riconosciuto il tempo utilizzato per spostarsi dal domicilio di un utente all’altro come orario di lavoro.
Grande soddisfazione da parte del sindacato Fp Cgil: “E’ almeno dal 2018 che abbiamo avanzato alla cooperativa la richiesta del riconoscimento, almeno forfetario, di un minutaggio lavorato per il tempo viaggio. Abbiamo sempre ricevuto risposte negative: non era economicamente sostenibile”.
A seguito di ulteriori e numerose richieste cadute nel vuoto, la lavoratrice, supportata dalla FP, è stata costretta a rivolgersi al Giudice, che oggi ha accertato che “il tempo occorso alla ricorrente giornalmente per raggiungere, ai fini dello svolgimento delle proprie mansioni di assistente domiciliare, le abitazioni diverse da quella del primo utente assistito in ciascuna giornata, deve essere computato nell’orario di lavoro e quindi va retribuito con gli stessi parametri previsti per lo svolgimento delle mansioni oggetto del rapporto di lavoro”.
“E’ inammissibile che la sostenibilità sia diventato sinonimo di tagli del costo del lavoro – dice Luigi Diaspro, segretario della Funzione Pubblica Cgil – e dei diritti dei lavoratori e/o motivo per non rinnovare e disdettare i contratti, come troppo spesso sta accadendo anche nella Cooperazione. E non possiamo neppure accettare che si faccia passare il Sindacato come soggetto indifferente alle condizioni del “mercato” e alla sostenibilità dell’impresa: troppo il divario cumulato in questi lunghi anni tra profitti e moderazione salariale e perdita di diritti, con una perdita del potere d’acquisto delle retribuzioni inammissibile di fronte ad un’inflazione nel triennio 22/24 che viaggia oltre il 18%”.
“Parallelamente – prosegue Diaspro – ci muoveremo come sempre anche nei confronti dell’ente pubblico perché, in occasione dei cambi appalto gli enti stanzino adeguate risorse. Vorremmo peraltro ricordare che chi lavora a domicilio non solo si sposta nel proprio tempo libero (salvo un paio di cooperative virtuose che lo riconoscono come tempo lavoro), ma deve pure mettere a disposizione il proprio mezzo, con un rimborso kilometrico fermo al 2002, farsi spesso carico del parcheggio e non tutte le Cooperative prevedono il rimborso oltre a fornire una reperibilità di fatto che non è richiesta a nessuna altra categoria di lavoratori”.