«Voto di scambio» Betta querela De Laurentis

Arco. L’aveva minacciato e, alla fine, complice probabilmente il surriscaldato clima venutosi a creare all’indomani dell’approvazione da parte della maggioranza della Variante 15, lo ha fatto: il...



Arco. L’aveva minacciato e, alla fine, complice probabilmente il surriscaldato clima venutosi a creare all’indomani dell’approvazione da parte della maggioranza della Variante 15, lo ha fatto: il sindaco Alessandro Betta ha sporto querela nei confronti del suo avversario alle prossime amministrative Roberto De Laurentis. A costringere il primo cittadino a questo passo sono state le dichiarazioni rilasciate alcune settimane fa da De Laurentis in un video poi pubblicato in rete in cui, a proposito delle scelte politiche e amministrative assunte da Betta durante il lockdown conseguente alla pandemia, si è spinto a parlare di “voto di scambio” una volta toccato l’argomento Variante 15: «Ecco quindi – la dichiarazione incriminata – quello che se fossimo in Sicilia, Calabria, Puglia, Campania si chiamerebbe voto di scambio». Il voto di scambio, ha fatto presente il sindaco, è una pratica illecita, prevista e punita dall’art. 416 ter del codice penale: attribuire ad un amministratore pubblico una simile condotta, ha sostenuto Betta, equivale a diffamarne inequivocabilmente l’operato e la persona. «È la prima volta che sporgo querela contro qualcuno – ha commentato Betta – ma di fronte ad accuse di tale portata e al fatto che, in seguito ad una semplice richiesta di scuse, De Laurentis abbia deciso di insistere per la sua strada, ho deciso di procedere: in certe occasioni tutelarsi diventa necessario, nonostante la mia volontà fosse quella di trovare una soluzione alternativa». Roberto De Laurentis, appresa la notizia, ha allargato le braccia: «Prendo atto che l’uomo del “pace e bene” abbia aspettato che iniziasse la campagna elettorale per tirare fuori questa trovatina al semplice fine di screditarmi. Quello che ho detto non ha nulla di banditesco, ma fotografa la situazione in cui la nostra comunità si è venuta a trovare alla vigilia dell’approvazione di una variante che alla fine è stata votata come sappiamo. Se ho parlato, l’ho fatto perché qualche elemento in mano ce l’avevo: dispiace solo che una competizione politica debba passare attraverso sedi che non le competono. Vedremo come andrà a finire». G.R.













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