«Variante 15, la delibera di giunta è illegittima» 

Il caso ad Arco. I consiglieri di minoranza (Ravagni, Tedeschi, Bresciani, Tavernini, Rullo e Maino) hanno presentato una nuova opposizione per chiedere il suo annullamento


Gianluca Ricci


Arco. Una seconda opposizione è stata presentata alla giunta comunale da alcuni consiglieri di minoranza, questa volta contro la delibera di adozione definitiva della Variante 15. Mentre ancora si attende la risposta ufficiale alla prima, quella presentata contro la nomina a consigliere di Maurizio Lo Turco in surroga del dimissionario Simone Chiarani, nonostante da Provincia e Regione siano giunti i pareri richiesti dalla segreteria comunale, Andrea Ravagni, Bruna Todeschi, Stefano Bresciani, Marialuisa Tavernini, Giovanni Rullo e Angioletta Maino hanno sottofirmato un nuovo documento con cui questa volta si chiede l'annullamento della delibera che ha reso norma la variante contestata.

Secondo i firmatari il provvedimento risulterebbe illegittimo a causa della presenza in aula, seppure virtuale, di Maurizio Lo Turco, nominato in surroga nonostante fosse il secondo dei non eletti nella lista del Patt alle scorse elezioni; inoltre sussisterebbe un pesante vizio di forma nella procedura di convocazione adottata per far partecipare il nuovo consigliere alla seduta consiliare: anche ammettendo la regolarità della sua nomina, infatti, nell'invito a presenziare al consiglio non erano presenti i requisiti minimi come l'ordine del giorno, i motivi della procedura d'urgenza e il necessario preavviso di ventiquattr'ore. Secondo i firmatari dell'opposizione Lo Turco avrebbe per questo partecipato ad una seduta così importante senza poter avere la necessaria preparazione per prendere le sue decisioni, decisioni risultate poi fondamentali, visto che la maggioranza è rimasta tale solo grazie al suo voto. Infine viene contestato il fatto che il presidente del consiglio abbia negato la presentazione di ulteriori ordini del giorno ed emendamenti durante la discussione. Tutti apparenti tecnicismi, evidenziati in realtà per tenere alta l'attenzione della giunta provinciale che dovrà vidimare, come ogni provvedimento di carattere urbanistico, la delibera. Ieri infatti è scaduto l'ultimo giorno della pubblicazione e la prossima settimana l'incartamento dovrebbe partire per Trento.

Nel frattempo i firmatari dell'opposizione stanno approfondendo un ulteriore particolare di quella delibera legato all'emendamento con cui è stata stralciata la variante relativa all'area di via Sant'Andrea: secondo illustri esperti in quel caso sarebbe stato necessario tornare in prima adozione e ripetere la procedura.













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