«Presenze di Natale, attenti alla “media del pollo”»
ARCO. Se è vero che il Mercatino di Natale di Arco ha dimostrato di andare meglio degli altri mercatini natalizi trentini e altogardesani, per il presidente dei ristoratori nonché membro del Cda di...
ARCO. Se è vero che il Mercatino di Natale di Arco ha dimostrato di andare meglio degli altri mercatini natalizi trentini e altogardesani, per il presidente dei ristoratori nonché membro del Cda di Garda Trentino Spa Flavio Biondo la questione è ben più complessa di quello che è stato presentato in merito ai dati rilevati dal progetto Know Your Guest e che dimostrerebbero come Arco sia la “locomotiva” delle iniziative natalizie del Garda trentino. «Bisogna riconoscere che il Mercatino di Arco ha la sua storia e indubbi risultati - ha ammesso Biondo -. Ma attenzione alla “media del pollo” che recita che se su quattro persone una mangia in pollo intero e tre muoiono di fame, per la media ponderata, tutte e quattro stanno benissimo perché mangiano un quarto di pollo a testa. Detto questo - continua Biondo - il “mitico” Kyg rileva 24 strutture, cioè una piccola parte della ricettività altogardesana». Per il presidente dei ristoratori l’annuncio di questi dati, a suo dire troppo sommari, non siano sufficienti a dare una dimostrazione esaustiva della realtà dei fatti. «Si va a denigrare tutto il lavoro collettivo fatto da aziende, categorie, professionisti e volontari - prosegue Biondo - a favore di un trofeo locale. I dati così come esposti sono poco rappresentativi per fare simili titoloni, visto che questi 600 questionari e/o 1600 persone fittizie sono l’1,6% di chi ha popolato il Villaggio di Gusto in Gusto, e se dovessimo cogliere la verità del sondaggio, cioè il 5% delle 1600 persone, il dato è ancora più fittizio in quanto si parlerebbe di 80 persone che sono esattamente lo 0,08% delle presenze del Villaggio». Insomma per Biondo troppo pochi dati per dimostrare come stanno veramente le cose. «Chiedo che il dato possa venir ridimensionato alla realtà e non passi per una di quelle fake news che tanto fanno discutere». (l.o.)