Notti insonni per chi abita a San Giorgio 

I residenti di via Cavallo infuriati per il rumore che proviene dalla zona industriale: chiesto l’intervento dell’Appa


di Gianluca Marcolini


ARCO. Il diritto al riposo notturno non solo è sacrosanto ma anche normato dalla legge che sancisce, con dei parametri ben precisi, il limite oltre il quale non può spingersi l’inquinamento acustico, soprattutto di notte e nelle aree abitate. Gli studiosi della materia sostengono che per dormire in maniera serena i rumori percepiti non devono superare un valore medio pari a 40 decibel per notte (l’equivalente del suono proveniente da una strada tranquilla in una zona residenziale) altrimenti si innescano disturbi che provocano un sonno frammentato. Sopra i 55 decibel, poi, si rischia l’insorgere di malattie cardiovascolari.

C’è una parte della popolazione arcense che da diversi mesi lamenta, quasi tutte le notti, un fastidioso rumore di sottofondo che crea, in alcuni, anche dei problemi di insonnia. Per gli abitanti di San Giorgio, e in particolare per quelli che risiedono in via Cavallo, il disagio si è fatto sempre più insopportabile anche perché il rumore va avanti da oltre un anno. «Inizialmente si riusciva a portare pazienza - commentano - oggi non ce la facciamo più anche perché proveniamo da un’estate in cui si non si potevano tenere aperte le finestre, nonostante il gran caldo, per non sentire questo rumore fastidioso. Che poi non è soltanto un rumore ma un insieme di suoni che a lungo andare creano davvero un grosso disturbo».

Della questione se ne sta occupando il Comitato di partecipazione di San Giorgio. «Abbiamo scritto delle lettere all’amministrazione comunale - spiega il presidente Giuseppe Perini, che tra l’altro abita nella zona - dando anche la disponibilità a collocare nelle nostre abitazioni gli strumenti necessari a rilevare l’entità e magari la fonte di questo rumore. Su questa faccenda mi sento spesso con l’assessore Stefano Miori che è stato anche a casa mia, a mezzanotte, a rendersi conto di persona della situazione che andiamo lamentando. Quando il vento soffia nella nostra direzione il rumore ci arriva dritto dentro casa. La norma prevede che non si superino i 55 decibel nella fascia notturna fra le 22 e le 6: secondo noi qui andiamo ben oltre. Da quanto abbiamo capito la fonte di propagazione è situata nella zona industriale e artigianale, ovvero in una delle aziende. Non vogliamo fare la guerra a nessuno, chiediamo solo che vengano presi dei provvedimenti. Al Comune abbiamo chiesto di far intervenire l’Appa per le rilevazioni acustiche del caso e siamo in attesa della risposta dell’assessore Miori».

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