Dopo mesi di lavoro alla paramassi 

Mille metri quadrati di parete disgaggiata sopra la pista ciclabile

Arco. Dopo mesi di lavoro per mettere in sicurezza la parete del monte Brione, durante il fine settimana è stato finalmente riaperto nella sua completezza il tratto di ciclopedonale tra porto San...



Arco. Dopo mesi di lavoro per mettere in sicurezza la parete del monte Brione, durante il fine settimana è stato finalmente riaperto nella sua completezza il tratto di ciclopedonale tra porto San Nicolò e il lido di Arco, precedentemente interdetto (per chi proveniva da Riva) all’altezza della galleria paramassi in seguito alle frane che si erano abbattute sulla zona e che per un periodo avevano compromesso anche il bypass ricavato per non interdire del tutto il transito (con la conseguente scelta di riservare temporaneamente a bici e pedoni una corsia della strada statale 240, con senso unico verso Riva). Quella della ciclopedonale sulla litoranea è un'infrastruttura molto apprezzata da residenti e ospiti, tassello fondamentale della “mobilità dolce” dell’Alto Garda, quale anello di collegamento tra la ciclabile lungo la valle dell’Adige e il Benaco. La messa in sicurezza è stata curata dall’ufficio provinciale infrastrutture ciclopedonali del servizio opere stradali e ferroviarie, in sinergia con il servizio geologico. I lavori sono stati realizzati dalla Rigon Costruzioni snc, che è stata impegnata per mesi, con i suoi addetti “appesi” alle strapiombanti pareti del monte Brione. Le operazioni hanno riguardato il disgaggio di circa mille metri quadrati di parete e la disposizione di oltre mille metri quadrati di nuove barriere paramassi in tre punti (due in parate e una sulla galleria artificiale che protegge la strada), oltre ai lavori di pulizia e di ripristino delle aree. Rimarranno alcuni piccoli lavori minori che non dovrebbero compromettere la transitabilità ciclopedonale. M.CASS.













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