«L’unione con Arco e Dro darebbe solo vantaggi» 

Il sindaco di Drena Tarcisio Michelotti favorevole alla fusione con arcensi e droati mentre è più cauto sul Comune unico dell’Alto Garda: «Procediamo per gradi» 



ARCO-DRENA. Vede solo lati positivi, Tarcisio Michelotti, sindaco di Drena, in un’ipotetica partita a tre tra il suo di Comune e quelli di Dro e Arco. Di fronte all'idea, paventata negli scorsi giorni dal primo cittadino arcense Alessandro Betta di unificare le municipalità, Michelotti alza subito la mano e si dice presente: «Non solo non ho alcun pregiudizio in merito, ma penso che un’unione delle nostre tre realtà non possa che portare migliori risvolti economici e un più alto livello della qualità della vita».

In gestione associata da anni con Dro, Drena si prepara da alcuni mesi al referendum (di recente in attesa d’essere rimandato a dopo le elezioni provinciali) per l’unificazione dei due Comuni. «Ma quando, nell’ottobre del 2014, Arco propose un Alto Garda unito - spiega - io mi ero già dichiarato a favore, quindi ora non posso che ribadire quella posizione. Un’apertura più ampia dei confini, infatti, porterebbe vantaggi turistici, basti pensare ai due castelli, a Fies, alle diverse malghe, ma anche economici, consentendo maggiori e migliori servizi per i cittadini. Lo ripeto, sono assolutamente favorevole».

Più cauta invece, la sua posizione in merito a un Comune Unico che comprenda anche Riva, Tenno, Nago e Ledro (dunque davvero tutto l’Alto Garda): «Penso dovremmo procedere per gradi. Si potrebbe per esempio pensare a una serie di più piccole unioni iniziali, come quella fra Arco, Dro e Drena, per poi, in futuro, unificare a loro volta queste nuove municipalità». (k.d.e.)

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