Arco. L’espansione incontrollata dell’epidemia anche nel nostro territorio impone alle pubbliche amministrazioni una riflessione sulle migliori strategie da adottare per venire incontro alle esigenze di una popolazione stremata dalla malattia, ma anche dalla burocrazia. Ecco perché ieri mattina, nel corso della riunione settimanale del Coc (Centro Operativo Comunale) di Arco attivato proprio per dare risposte concrete alle richieste dei cittadini, è stata lanciata la proposta di attivare un numero unico Covid destinato a tutti gli utenti del comprensorio. Un numero telefonico a cui chiunque abiti nell’alto Garda potrebbe telefonare per avere chiarimenti in merito ai comportamenti da tenere e alle procedure da adottare in caso di contatto diretto con il virus. L’idea è stata condivisa con il commissario della Comunità di Valle, Gianni Morandi, invitato al Coc per condividere una serie di proposte finalizzate a contenere la sofferenza dei tanti che si sono trovati a combattere non solo con la malattia, ma anche con la burocrazia. Il numero verde che la Provincia aveva attivato nel corso della prima ondata della pandemia non è più operativo e oggi, per poter parlare con un operatore dei servizi sanitari in grado di dare risposte alle tante domande che i positivi al tampone si fanno, si devono sudare le proverbiali sette camicie.

«L’idea – ha spiegato il vicesindaco di Arco, Roberto Zampiccoli – è quella di formare due o tre persone che possano fornire per telefono tutte le indicazioni comportamentali necessarie o indirizzare verso gli interlocutori giusti per qualsiasi tipo di necessità». Il commissario Gianni Morandi ha accolto favorevolmente la proposta e si è impegnato a sollecitarne l’adozione in tutte le sedi, in modo che il numero unico Covid possa diventare realmente operativo nel giro di brevissimo tempo.