Hotel Arco, i timori di Rullo: «Non diventi come l’ex Cattoi» 

Immobile all’asta, il consigliere di minoranza preoccupato: «Un’area di pregio, va tutelata» L’assessore Miori: «Valuteremo eventuali proposte dei privati». Ottobre: «Lo acquisti l’Amsa»


di Gianluca Ricci


ARCO. La notizia della prossima vendita all’asta dell’Hotel Arco ha creato fibrillazione tra i politici e gli amministratori della città. Non tanto per il fatto che la società Iniziative Gardesane Srl (che ha presentato un Piano concordatario) si priverà di un immobile dall’indubbio valore strategico, quanto per le possibili implicazioni che l’acquisizione dell’immobile avrebbe se a compierla fosse Paolo Signoretti, proprietario del limitrofo parco, insieme al suo socio Heinz Peter Hager, che in realtà avrebbero già manifestato più di un vago interessamento all’affare. Ciò che alcuni temono è che la vendita dell’Hotel Arco possa trasformarsi in un nuovo motivo di tensione fra pubblico e privato, con le forze politiche di opposizione a soffiare sulle braci della polemica. Uno che a suo tempo si era interessato alla vicenda è l’ex pentastellato Giovanni Rullo: «Che si rischi un pasticcio come quello sull’area ex Cattoi a Riva – ha detto – è evidente: non vogliamo essere contrari a prescindere, ma siamo di fronte all’ennesimo caso in cui un’area di così elevato pregio per la città rischia di non essere per nulla tutelata dagli strumenti urbanistici che l’attuale giunta ha elaborato. Servono davvero nuovi posti letto? Ma non era stato lo stesso sindaco a sostenere, non più tardi di quest’estate, che l’Alto Garda è ormai al collasso?». L’assessore all’urbanistica Stefano Miori, invece, tende a stemperare i toni: «Una volta cancellata la Variante 14 al Prg – ha dichiarato – è stato ipotizzato di riproporre il progetto di riqualificazione all’interno della Variante 15, visto che si tratta di un’area di grande pregio. Tuttavia al momento nessuno si è ancora mosso concretamente. Certo, una volta che sarà definita la nuova proprietà del compendio, nulla vieta che il privato possa avanzare delle proposte e che l’amministrazione possa prenderle in considerazione. A quel punto valuteremo il da farsi. Una cosa che ora come ora mi sento di escludere, anche se non si sa mai, è che sia il Comune di Arco a farsi avanti per l’acquisto dell’Hotel». Opinione diametralmente opposta a quella di Mauro Ottobre, consigliere di opposizione: «E perché non lo facciamo invece acquistare ad Amsa? Con un’eventuale permuta ad un privato, si libererebbero risorse per intervenire su altri immobili che da anni attendono un intervento di salvaguardia reale, come Quisisana, Villa Elena o ex Oratorio. Se per la ex Ferrari il Comune aveva a disposizione un milione e 400mila euro, non potrebbe spenderli ora per l’Hotel Arco?». «Non se ne parla – ha invece smentito il sindaco Alessandro Betta – Amsa ha oggi altre priorità. Preferirei ci desse una mano piuttosto sull’ex oratorio. Inoltre l’area dell’Hotel Arco ha bisogno di un significativo intervento di riqualificazione e un privato che potesse contribuire mettendo mano anche a piazza Italia o a via della Cinta farebbe davvero comodo».













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