Hotel Arco all’asta per 1 milione di euro 

Il recupero dell’immobile è stato al centro del dibattito politico per la contestata variante 14, bocciata dalla Provincia


di Gianfranco Piccoli


ARCO. L’Hotel Arco, lo storico e fatiscente edificio di Mogno al centro pochi anni fa della contestatissima variante 14, è finito all’asta. L’edificio è di proprietà della società Iniziative Gardesane Srl di Trento, che ha come socio unico Michele Dalfovo: la società (detenuta in parti uguali dalla Da.Mi. Srl e dalla Borghi del Monfeltro Srl, entrambe con sede a Lavis) ha deliberato lo scorso 5 dicembre la presentazione di un Piano concordatario e l’esecuzione immobiliare che pesa oggi sull’Hotel Arco è la conseguenza di quel piano (commissario giudiziale è Roberto Gonzo). L’immobile è quindi all’asta e le offerte dovranno essere depositate entro l’8 marzo, mentre l’apertura delle buste è in programma l’11 marzo. Il prezzo base è di 1milione 380mila euro, l’offerta minima di 1 milione 35mila euro per assicurarsi gli oltre 1.500 metri quadrati dell’edificio: piano terra, tre piani, bar, appartamento e un secondo edificio accessorio con i vari servizi. Oltre a questo, il parco con le due piscine in disuso.

Confinante con il terreno dell’hotel, c’è un parco (che con l’asta non c’entra nulla) di proprietà di Paolo Signoretti, l’imprenditore arcense proprietario con il socio altoatesino Heinz Peter Hager dell’area ex Cattoi di Riva. Non sarebbe strano se proprio Signoretti mirasse ora all’Hotel Arco, visto che a suo tempo – quando il dibattito sul futuro dell’hotel di Mogno era in auge – aveva presentato il progetto di recupero agli amministratori insieme al rappresentante della Iniziative Gardesane, Daniele Dalfovo.

Il passaggio di proprietà dell’Hotel Arco potrebbe far ripartire il dibattito sui destini dell’area che confina con il fiume Sarca. L’edificio è stato costruito nel 1900 e solo successivamente trasformato in hotel. Ampliato negli anni Sessanta, è stato a lungo luogo di ritrovo per gli arcensi, soprattutto per la presenza della piscina. Poi l’hotel è caduto nell’oblio, che si è trasformato in fatiscenza. Tanti sono stati i progetti di rilancio, uno di questi nel 2010, quando la proprietà affidò proprio all’Ata di Paolo Signoretti un’ipotesi di recupero dell’immobile. Oggi l’hotel è inserito nel Prg di Arco con il piano di recupero 17, che prevede un aumento volumetrico fino al 50%. Il dibattito sul futuro dell’albergo è ripartito con la variante 14, che prevedeva – con lo strumento della compensazione urbanistica – un aumento delle cubature sino a 16mila500 metri cubi, dei quali 13mila alberghieri e 3.500 residenziali, e la realizzazione a carico del privato della passerella ciclopedonale sul Sarca.

Un’operazione contestata ferocemente (al pari di quella di S.Andrea) dagli ambientalisti e soprattutto dal Movimento 5 Stelle. Al punto che, per stemperare i toni, Paolo Signoretti e Daniele Dalfovo nel settembre del 2014 (dopo la prima adozione in consiglio) organizzarono un sopralluogo nell’area con amministratori e consiglieri per spiegare l’operazione. La variante 14 è poi naufragata nel novembre successivo, con la sonora bocciatura da parte della Provincia: la versione poi approvata in consiglio escludeva di fatto le operazioni più importanti, tra queste quella relativa all’hotel Arco.













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