Fedrigoni conferma il piano di investimenti 

La nuova dirigenza ha incontrato i sindacati. Tancredi (Uil): «Sono emersi aspetti confortanti»


di Matteo Cassol


ALTO GARDA. Dall’incontro dei vertici del gruppo Fedrigoni con i rappresentanti dei lavoratori è emersa, tra le altre cose, la volontà di confermare alcuni investimenti su Arconvert.

Si sono riunite le rsu, le organizzazioni sindacali nazionali e territoriali, il nuovo amministratore delegato Eugenio Berenga e il management aziendale. L’ad ha illustrato la situazione e le principali strategie della proprietà: l’acquisizione del gruppo da parte di Bain Capital non consiste in un investimento finanziario ma in un progetto di sviluppo per dare vita a un’eccellenza di riferimento globale del settore: «Questo aspetto – commentano Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil – chiaramente va valutato positivamente, considerato che il mercato della carta speciale dal 2007 si sta contraendo, ma le specificità e il mix produttivo del gruppo permettono un consolidamento in tale segmento».

La redditività del gruppo viaggia sul 12-13% e per il 2018 l’obiettivo è di mantenere questa tendenza. A complicare notevolmente il percorso resta il prezzo della cellulosa, in netto costante rialzo. Anche il mercato delle carte di sicurezza, secondo quanto emerso, sta diventando difficile. Negli ultimi anni gli investimenti negli stabilimenti italiani Fedrigoni si sono attestati tra i 17 e 18 milioni di euro, al netto del terremoto (Pioraco) e dell'incendio (Verona). Per quanto riguarda il piano industriale, Bain Capital si prenderà il tempo necessario per studiare tutte le sfaccettature del mercato. Si sono vinte delle commesse che danno più respiro per 2018 e 2019.

«Sono emersi – commenta Alan Tancredi di Uilcom-Uil – aspetti confortanti quali il consolidamento di un progetto di sviluppo che smarca il timore di una speculazione finanziaria, investimenti mirati tra i quali quello sulla sicurezza sui luoghi di lavoro e la revisione complessiva del perimetro industriale dando priorità ai segmenti con marginalità e prestando la massima attenzione a quelli con più fragilità. Tra gli aspetti meno confortanti che ci preoccupano registriamo un’incertezza sulla carta moneta e l’aumento del prezzo della cellulosa. Nel riconfermare il livello di relazioni industriali in atto e visto lo scenario di mercato e il nuovo assetto proprietario, il sindacato ha ribadito che la priorità è la salvaguardia del perimetro del gruppo e dei livelli occupazionali, attraverso politiche di confronto in un rapporto di contesto più generale di politica industriale, con assidue relazioni con i vari livelli di rappresentanza dei lavoratori».

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