Dalla pasta al sapone, tutto sfuso 

Chiara Santini martedì aprirà ad Arco la prima “sfuseria”: di tutto ma nulla già confezionato


di Leonardo Omezzolli


ARCO. In un territorio come quello dell’Alto Garda, fanalino di coda provinciale nella differenziata, un aiuto potrebbe arrivare proprio da una giovane imprenditrice locale, Chiara Santini, classe 1987, che martedì aprirà la propria attività, un negozio dove acquistare merce di origine biologica e naturale, sfusa e quindi senza imballaggio. “La Sfuseria”, questo il nome dell’attività di Santini, sita in via Santa Caterina 4L poco dopo la curva Marinoni provenendo da Arco centro, vuole essere un punto focale nell’Alto Garda, un negozio di prodotti sfusi, selezionati, sicuri per le persone e la natura. Un luogo di ritrovo, una bottega di vicinato dove poter entrare in un mondo e in un modello di consumo che tuteli l’ambiente, il territorio e di conseguenza la salute delle persone. Un’attività, insomma, dove il fare la spesa, oltre che ad alimentare il corpo, ampli la propria coscienza ecologica.

Chiara Santini, ha idee precise a riguardo e vanta dalla sua una laurea in scienze naturali a Genova, oltre che studi e ricerche nel medesimo campo e una borsa di studio che l’ha portata per due mesi ad accrescere le proprie conoscenze in Indonesia. A questo si devono aggiungere le numerose stagioni come dipendente Coop dove ha appreso la gestione di un negozio.

«Quando sono tornata dall’Indonesia - racconta Santini - sentivo il bisogno di trovare un’occupazione che mi lasciasse soddisfatta e così ho deciso di unire il mio sapere e le mie passioni in questa attività». A “La Sfuseria” i clienti possono entrare e prendere in maniera autonoma, con i sacchetti di carta messi a disposizione sul banco, la quantità desiderata di pasta, riso, legumi, frutta secca, spezie, infusi e the, ma anche frutta di stagione e latticini e prodotti freschi oltre a detersivi, detergenti, sapone liquido e shampoo secco. «Sto verificando bene gli ultimi regolamenti - ha precisato Santini - ma oltre al sacchetto di carta sarà possibile venire con il proprio recipiente, farne la tara in modo autonomo e prendere il prodotto desiderato».

Ampia la selezione di pasta e risi così come quella di legumi, provenienti da aziende italiane e trentine. «Il principio di tutto - ha tenuto a precisare Santini - è la volontà di abbattere il trasporto della merce e le conseguenti emissioni di Co2 ponendo maggior attenzione al cosiddetto “food miles” (l’impatto ambientale del trasporto di cibo) oltre che andare ad abbattere il residuo degli imballaggi che normalmente avvolgono il nostro cibo».

Per quanto riguarda i detersivi Santini suggerisce, prima di prenderlo sfuso, di acquistare il medesimo prodotto all’interno di un’apposita confezione in bioplastica riutilizzabile sulla quale sono riportati i dosaggi e le modalità d’uso. «Le successive volte si potrà tornare con il contenitore vuoto e riempirlo. Sono 100% vegetali con tensioattivi derivati dal cavolo italiano». Inoltre sono in previsione laboratori, workshop, serate informative e di dibattito.

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