Arco, bilancio in crescita: superata quota 40 milioni 

L’assessore Tomaso Ricci oggi deposita agli atti il documento di previsione Nel piano delle opere pubbliche anche i soldi per l’ex Quisisana e il vallo tomo


di Gianluca Marcolini


ARCO. «La situazione economica generale è un po’ più florida del passato, dunque anche il nostro bilancio di previsione ne risente positivamente». Tomaso Ricci ha finito di tirare le somme assieme al dirigente dell’area finanziaria Paolo Franzinelli. Oggi l’assessore alle finanze di Arco depositerà al protocollo il nuovo documento previsionale mettendo, così, a disposizione dei consiglieri comunali tutti gli atti, compresa una relazione di quasi 200 pagine.

Il bilancio di previsione 2018 di Arco supera, seppur di poco, i 40 milioni di euro (per la precisione pareggia a 40.064.000 euro), miglior risultato nel periodo successivo allo scoppio della crisi economica e fra i migliori in assoluto. Ricci e il sindaco Betta, che ha curato in particolar modo la parte concernente il Piano delle opere pubbliche, stanno per portare in aula la proposta di bilancio per arrivare all’approvazione, come stabilito dalla Provincia, entro la fine di febbraio. Quattro le sedute che verranno convocate per discutere di tariffe, spese ed investimenti.

«Per quanto concerne le entrate l’impostazione del bilancio di quest’anno ripete quella di un anno fa - spiega l’assessore arcense - ovvero con l’Imis che non subirà variazioni e che rappresenterà ancora una volta la fetta più grossa, prossima ai 6 milioni di euro, anche se la Provincia continua a calcolarla in eccesso rispetto al conteggio reale che effettua la Gestel riducendoci, così, la quota dei rimborsi. Anche la parte extratributaria di fatto ricalca quella dell’anno scorso, visto che è nostra volontà mantenere inalterato il livello tariffario dei servizi erogati alla cittadinanza. Per quanto concerne, invece, i trasferimenti provinciali ci siamo tenuti, come al solito, molto prudenti considerato che ad oggi non ne conosciamo l’entità. Certamente ci sarà un taglio rispetto al passato ma non sappiamo ancora quanto grande. Adesso il bilancio di un Comune, in virtù delle nuove leggi, è assimilabile a quello di un’azienda e pertanto deve dotarsi di una sorta di fondo per le emergenze».

Il Comune di Arco ha i conti perfettamente in regola anche grazie all’opera di razionalizzazione e di riordino attuata proprio dall’assessore Ricci negli ultimi dodici anni, ovvero da quando gestisce le finanze della città. In particolare è stato attuata una progressiva cancellazione del debito che ha portato, alla fine del 2017, all’eliminazione di tutti i mutui bancari in essere. Il vero dilemma, per il futuro, sarà la ricerca di nuove fonti di entrata per riuscire a fare fronte ad una contrazione dei trasferimenti provinciali che sarà sempre più forte, evitando di ricorrere alla leva tributaria.

La spesa maggiore, in parte corrente, riguarda il personale e il funzionamento della “macchina” mentre in parte straordinaria è il Piano delle opere pubbliche a richiedere le risorse maggiori: il bilancio 2018 prevede di spendere circa 10 milioni di euro. L’elenco delle opere comprende il completamento del teatro all’ex Quisisana (1,9 milioni), la fetta di vallo tomo che tocca al Comune (500 mila euro), gli allestimenti della palestra di via Nas (270 mila), il campo in sintetico della Stivo (185 mila), le serre comunali (200 mila), la ciclabile a sbalzo verso il ponte (1 milione), le nuove isole ecologiche (1,1 milioni), i lavori all’Arciduca (350 mila) e quelli al Pomerio (200 mila).

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