All’Eremo e alla “Cis” avviate le vaccinazioni

Arco - ledro. Dopo mesi di sofferenza e croci, per l’emergenza sanitaria, il 2020 si è chiuso nel migliore dei modi alla casa di cura Eremo di Chiarano e all’Apsp “Giacomo Cis” della Val di Ledro....



Arco - ledro. Dopo mesi di sofferenza e croci, per l’emergenza sanitaria, il 2020 si è chiuso nel migliore dei modi alla casa di cura Eremo di Chiarano e all’Apsp “Giacomo Cis” della Val di Ledro. Giovedì mattina, infatti, sono arrivate le prime dosi di vaccino.

Alla casa di riposo della val di Ledro la presidente Marisa Dubini, come il direttore Roberto Povoli, esprimono grande soddisfazione per l’importante passo verso la fine del tunnel dell’emergenza sanitaria, che in primavera ha causato numerose vittime fra gli ospiti. «Siamo contenti perché il 98% degli ospiti e il 70 per cento dei nostri dipendenti sono stati sottoposti al vaccino - spiega la presidente Dubini - un’adesione così massiccia, quando si sentono certe notizie ai telegiornali, non è così scontata. Siamo molto soddisfatti, perché è la luce in fondo al tunnel. La nostra struttura è covid-free e da settembre abbiamo ricominciato ad accogliere nuovi ospiti. Siamo arrivati a 52 presenti, i prossimi due arriveranno lunedì o martedì. Così la struttura sarà piena. Dopo un periodo devastante, come quello della scorsa primavera, abbiamo lavorato molto forte sui piani di prevenzione e linee guida. E ora abbiamo i risultati. Voglio ringraziare tutti quelli che ci sono stati vicini. In particolare a Natale, ci sono arrivati gli auguri, anche in musica, dalle scuole, dalle associazioni del territorio. E un grazie anche al Comune di Andalo, che ci ha dato un contributo per l’ospite che vive nella nostra struttura. Oltre naturalmente al Comune di Ledro».

Aria di entusiasmo anche all’interno della casa di cura Eremo. «Grazie al buon rapporto con il dottor Enrico Nava dell’Azienda Sanitaria, abbiamo ricevuto le prime 60 dosi di vaccino che in poche ore ieri (giovedì, ndr) sono state immediatamente richieste dal nostro personale sanitario che in questo modo ha voluto immunizzarsi, proteggendo così loro stessi, le loro famiglie e i nostri pazienti», spiega Sergio Fontana, amministratore delegato. L’arrivo dei vaccini, all’interno del centro di riabilitazione di Arco, è stato vissuto come «una sorta di liberazione, dopo mesi di sofferenza e grandissime difficoltà». L’ad Fontana è «molto contento per la massiccia adesione dei dipendenti, che si sono presentati spontaneamente. Non ci sono state né allergie, né reazioni o choc. Questo è un messaggio di fiducia verso l’esterno. Questa è la prima vera arma contro il Covid 19. E chiudere l’anno con questa “arma”, è un bello spiraglio di luce. Ora si comincia a combattere contro questo virus». La settimana prossima è prevista una seconda ondata di vaccinazioni. Con l’obiettivo di arrivare alla totale copertura di tutti i dipendenti (160 con 40 professionisti esterni). Poi sarà il turno dei degenti. N.F.













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