«Al Sanaclero un centro di cura come il Palace Hotel di Merano»
La proposta della cordata di imprenditori locali è stata illustrata ai consiglieri comunali di Arco L’assessore Stefano Miori: «Potrebbe essere l’ultimo treno per recuperare l’ex sanatorio»
ARCO. Il futuro dell’ex Sanaclero-villa Angerer sembra essersi finalmente delineato. Dopo le numerose proposte susseguitesi nel corso degli anni, e mai progredite oltre le parola, l’ultima iniziativa in ordine di tempo procede a grandi passi verso la concretezza.
L’annuncio del sindaco Alessandro Betta di voler creare una “Città del Sole” assieme al luminare Luigi Fontana, professore ed esperto di alimentazione, ha trovato la sponda e il supporto in una cordata di imprenditori locali che hanno presentato ai capigruppo del consiglio comunale di Arco, lunedì sera, un progetto ambizioso di recupero dell’ex sanatorio di Vigne con tanto di impegno di spesa e rientro dell’investimento.
Insomma, dalle parole ai fatti. E questi parlano di una struttura ricettiva di alta qualità, prestigiosa e destinata a una clientela abbiente che sia interessata a soggiorni medio lunghi durante i quali si avrà la possibilità di essere curati attraverso uno stile alimentare sano dettato dagli studi e dalle ricerche scientifiche del professor Fontana. Il riferimento più prossimo è il Palace Hotel di Merano con le cure di Henri Chenot, famoso per aver ospitato Silvio Berlusconi, Zinedine Zidane, Flavio Briatore, Gianna Nannini, attori, registi, emiri arabi e personaggi di spicco internazionali. Ad Arco potrebbe sorgere un centro di cure alimentari dal carattere accademico, sostenuto dalla regia scientifica del dottor Fontana. «L’incontro è stato positivo - racconta l’assessore Stefano Miori - e mi sembra abbia avuto un riscontro positivo da parte di tutti i presenti. Questa proposta riporta Arco al tempo del kurort asburgico declinato, ovviamente, in chiave attuale e permetterà, cosa per noi tra le più importanti, il recupero di un edificio di inestimabile valore che altrimenti sembra essere destinato ad un progressivo e costante ammaloramento». La soluzione prospettata è quindi l’unione di un polo universitario, con Fontana che sarà protagonista e primo ricercatore, affiancato ad un sistema ricettivo di alto livello. «Abbiamo una cordata di imprenditori locali - continua Miori - che ci crede fortemente e che è pronta a sostenere il progetto». Il passo più ostico sarà convincere la Provincia, attuale proprietaria dell’immobile, ma secondo Miori le prospettive sono buone. «Ci son già stati dei contatti - ammette Miori - e l’aria che si respira è positiva. Si dovrà intervenire sulla norma urbanistica perché attualmente in quell’area la destinazione è a servizi di pubblica utilità. Noi abbiamo dato la disponibilità a fare il passaggio, ma vi è anche l’opzione che sia la Provincia stessa a sistemare la questione. Ci tengo a sottolineare che questa proposta, tra le più concrete fino ad ora sollevate, potrebbe essere l’ultimo treno per recuperare villa Angerer».