Affaire rimborsi: Bresciani fa le pulci al sindaco

Arco. Proseguono le schermaglie a distanza fra il sindaco Alessandro Betta e il suo ex braccio destro, Stefano Bresciani: a fornire nuovi spunti polemici è stata l’interrogazione che l’ex vicesindaco...



Arco. Proseguono le schermaglie a distanza fra il sindaco Alessandro Betta e il suo ex braccio destro, Stefano Bresciani: a fornire nuovi spunti polemici è stata l’interrogazione che l’ex vicesindaco aveva presentato qualche giorno fa in merito agli importi dei rimborsi percepiti dal primo cittadino durante le sue trasferte per conto del Consorzio dei Comuni Trentini e del Consiglio delle Autonomie Locali. Una disputa sorta in seguito all’affermazione che Betta aveva fatto durante il consiglio comunale di fine maggio, quando aveva sostenuto che Bresciani era stato l’unico assessore ad avere percepito rimborsi chilometrici.

Nella risposta che il sindaco ha fatto pervenire a Bresciani si evince che effettivamente anche le sue colleghe Tavernini e Girelli avevano ricevuto lo stesso trattamento, anche se la quota ricevuta da Bresciani, peraltro delegato a rappresentare il Comune all’estero e per questo impegnato in due impegnative trasferte a Bogen e in Repubblica Ceca, arriva quasi al 70% del totale.

Sui rimborsi percepiti invece per lo svolgimento di altre funzioni, Betta ha voluto fare alcune precisazioni: per i rimborsi avuti dal Consorzio ha rimandato al sito internet dell’ente interessato, che certifica come a Betta siano stati riconosciuti dal 2015 al 2019 8500 euro di rimborsi circa. Tuttavia il sindaco ha voluto ampliare lo sguardo e ha fornito una dettagliata serie di informazioni relative al suo comportamento durante lo svolgimento del mandato, all’inizio del quale era stato deciso, per lanciare un messaggio importante alla cittadinanza, di non richiedere rimborsi spese: come ha sottoscritto l’assessore alle finanze Tomaso Ricci, Betta «non ha chiesto il rimborso per 7741 chilometri, pari a 3561 euro, né per parcheggi e pedaggi pari a 1109 euro e infine per spese varie (contributi associazioni, spese telefonia, ecc.) pari a 15.942 euro. Inoltre non ha ricevuto compensi dal 2014 a maggio 2020 per 66mila euro per rinuncia all’indennità di carica spettante avvenuta con specifica nota del 14 ottobre 2014. Pertanto, considerato l’impegno con il Consiglio delle autonomie locali e visto che poi effettua un servizio per tutti i comuni trentini, ha ritenuto di non ricevere dalla municipalità un compenso intero, visto che si voleva dare un segnale politico ai cittadini di Arco. Dato che complessivamente non ha chiesto rimborsi per l’ammontare di 20.612 euro, si può evincere che in totale ha rinunciato a compensi per complessivi 86.708 euro da parte del Comune di Arco». G.R.













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