Vermione, ultimatum alla Gedi
Marocchi: 30 giorni per la messa in sicurezza o revoca dell’autorizzazione
TENNO. La Ge.di. Srl fa orecchi da mercante e così, il sindaco reggentedi Tenno, Giuliano Marocchi, torna all’attacco. Lo ha fatto nelle scorse ore, firmando una nuova diffida con cui intima alla ditta che gestisce la discarica di inerti in località Vermione di eseguire i lavori di messa in sicurezza, bonifica e ripristino ambientale che il Comune di Tenno aveva ordinato di fare già all’inizio di quest’anno. Si tratta dell’ultimo episodio della lunga vicenda Nel documento dell’allora primo cittadino Gianluca Frizzi si intimava alla società di eliminare l'irregolarità riscontrata nel decreto di sequestro, eseguire il campionamento delle acque previsto dal Piano di monitoraggio per verificare l'eventuale contaminazione della falda. Ma nulla, in questi mesi, è stato fatto e ora Marocchi dà l’ultimatum: se entro 30 giorni, non sarà fatto quanto chiesto “si provvederà alla revoca dell’autorizzazione comunale all’esercizio della discarica per rifiuti di inerti”. Il documento è stato inviato alla società interessata, alla Procura di Rovereto, all’Appa, alla Provincia, alla Forestale. Marocchi preferisce non entrare nel merito della vicenda giudiziaria ancora aperta, ma è chiaro sull’atteggiamento dell’amministrazione: «Massima attenzione al territorio, massima attenzione all’ambiente e, quindi, massima fermezza in questo percorso».
È bene ricordare che lo scorso novembre, su ordine della Procura di Rovereto, gli agenti del Nucleo operativo forestale della Provincia avevano eseguito il sequestro preventivo di tutta la discarica in gestione dal febbraio del 2016 alla Ge.Di. Il sequestro era arrivato dopo l’altro sequestro, nell’aprile 2016, di una parte del sito proprio per i controlli accurati sui conferimenti. Una decisione che poi aveva portato alla scoperta di amianto e piombo.