«Trasporti, Ledro penalizzata» 

Servizio pubblico, la denuncia di un residente: «Pochissimi bus, non c’è alternativa all’automobile»



LEDRO. Vivere nelle zone periferiche spesso comporta dei disagi. Che possono essere compensati, ad esempio, da un buon servizio di trasporto pubblico, che consenta di raggiungere frequentemente i centri maggiori. Non è così in val di Ledro, o almeno così sostiene in una lettera-denuncia un residente, Severino Bigi, insegnante-pendolare: «Sono una abitante della Valle di Ledro, che come tanti altri ledrensi ha spesso bisogno di muoversi verso la “Busa” - scrive Bigi -Due sono le scelte possibili: usare il mezzo privato oppure far ricorso agli autobus del servizio pubblico provinciale. Ed è proprio del servizio di trasporto pubblico che vorrei parlare, di quella opportunità ecologicamente virtuosa che spesso viene proposta come alternativa alle automobili inquinanti. Forse per gli abitanti di centri importanti o per coloro che hanno la fortuna di essere raggiunti da linee con decorosa frequenza di passaggio dei bus provinciali. Di sicuro non per noi ledrensi, se è vero che oggi 30 aprile, come tutti i giorni non festivi di vacanza scolastica, l’ultimo pullman che scende verso Riva parte alle 13.50 da Tiarno di Sotto. Non che nei giorni scolastici le cose vadano molto meglio: in più c’è solo una corsa che arriva a Riva del Garda verso le 17».

«Parlare di giorni non festivi di vacanza scolastica, lo scrivo per i non esperti, significa non solo parlare del 30 aprile, incluso nel ponte del 1° maggio, ma anche dei giorni inclusi nelle vacanze di Natale, Carnevale, Pasqua e nei 20 giorni che vanno dalla fine delle scuole all’inizio di luglio, quando si passa all’orario estivo ed allora, miracolosamente, riappare una corsa di metà pomeriggio».

«Qualche riflessione sul tema: io - prosegue Bigi - riesco a cavarmela anche con il mio mezzo personale, che peraltro eviterei volentieri di utilizzare, ma i tanti anziani, soli, senza auto e patente, come possono fare? Se è vero che il servizio di trasporto pubblico è sostenuto in larga parte dalla fiscalità generale, è giusto che solo alcuni possano ricevere un servizio dignitoso, mentre altri, che contribuiscono in ugual misura, ricevano solo le briciole? Ho già provato a contattare sia Trentino Trasporti che il servizio Trasporti Pubblici della Provincia, e le risposte sono state queste: poche risorse e pullman che, escluse le corse scolastiche, viaggiano vuoti. È forse arrivato il momento di provare ad investire realmente e con qualche idea innovativa su questo importante servizio pubblico? Io non sono del mestiere - conclude l’insegnante - ma credo che qualcosa di meglio si possa e si debba fare».













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