Stalla di Bezzecca, si va al Consiglio di Stato 

Il Comitato contrario al progettoi, dopo la bocciatura del Tar, ha deciso impugnare la sentenza



LEDRO. Come era prevedibile, prosegue il contenzioso legale dopo la sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale del mese scorso che aveva respinto il ricorso presentato da un comitato spontaneo locale contro la progettata stalla ed annesso fienile, per custodire 120 capre, da realizzare nella Piana di Santa Lucia a Bezzecca. Contro il verdetto dei magistrati amministrativi trentini queste persone hanno presentato ricorso al Consiglio di Stato a Roma che è l’organo giudicante superiore. È stata allegata una documentazione con la quale sono ritenute valide le loro argomentazioni per evitare la presenza dell’allevamento in una zona ambientalmente integra con una particolare importanza storico-culturale a livello nazionale. Il coinvolgimento del Consiglio di Stato in una vicenda che sta avendo una risonanza oltre la valle di Ledro segue un analogo ricorso dello scorso aprile al Presidente della Repubblica del quale non si conosce ancora l’esito.

La sentenza del Tar di Trento ha respinto tutte le richieste dei ricorrenti che riguardavano in particolare la deroga urbanistica deliberata lo scorso inverno dal consiglio comunale di Ledro. La decisione consentiva il rilascio della licenza edilizia al giovane allevatore di Bezzecca per la costruzione della contesa stalla. L’oggetto del contendere riguardava soprattutto le distanze, ritenute non compatibili con il Prg, con la chiesetta medioevale di Santa Lucia in Pratis ed il parco pubblico attrezzato dedicato al missionario Don Renzo Cassoni. Per i giudici l’area interessata alla realizzazione della stalla rientra nella categoria delle aree non di pregio e pertanto sono aree agricole locali. Considerato che la superficie della progettata struttura agricola sarà di 11.414 mq., mentre la consistenza fondiaria dell’azienda dell’allevatore risulta di 76.686 mq., la stalla, di conseguenza, rientra nei parametri prescritti dalle norme tecniche di attuazione. Inoltre il permesso di edificare non contrasta nemmeno con gli strumenti urbanistici constatato che nel provvedimento di deroga, riguardo le distanze dalla zona a verde privato, sono state rispettate. Per l’antica chiesetta di Santa Lucia in Pratis, il Tar ha preso atto delle osservazioni della Soprintendenza per i Beni Architettonici che non ha previsto alcuna prescrizione. L’integrità dell’edificio sacro, infatti, appare già compromesso dal limitrofo insediamento industriale che è situato oltre il torrente, in direzione di Tiarno di Sotto.

La progettata stalla avrà le dimensioni di m. 17x32, il fienile sarà di m.16x16 entrambi con un’altezza di m. 6,50 ed una cubatura totale di mc. 3.300. (a.cad.)















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