RIVA. Nessuna ipotesi viene tralasciata, si esamina con scrupolo ogni possibile pista prima che venga accantonata. Le ricerche di Marco Boni continuano senza cedimento, giorno dopo giorno. Le forze dell’ordine sono concentrate soprattutto nel lago di Garda che a questo punto è stato scandagliato metro dopo metro, almeno nel tratto sottostante la Ponale.

Ieri mattina, la Squadra nautica del Commissariato di Polizia di Riva ha effettuato un controllo anche nelle condotte della vicina centrale idroelettrica che scaricano l’acqua nel lago. In accordo con Dolomiti Energia, che ha spento le turbine e svuotato le condotte, i sommozzatori sono entrati nei grandi tubi percorrendoli a ritroso fino alle grate che difendono le prese della centrale. La perlustrazione ha dato esito negativo pertanto anche questa pista è stata vagliata e scartata così come, purtroppo, le molte altre battute in questi ultimi dieci giorni.

Ai piedi del Belvedere, il punto panoramico all’imbocco della Ponale (il sentiero, ora, è “off-limits” ben prima della galleria), è proseguita l’attività del Rov, il robot specializzato a scandagliare i fondali, così come hanno continuato a lavorare anche i sommozzatori di La Spezia e quindi l’unità cinofila fatta giungere da Malpensa con il cane molecolare addestrato a fiutare le tracce anche nell’acqua, a grandi profondità. Una ventina di uomini, compresa la Squadra nautica di Peschiera salita a dare una mano, sotto il comando del vicequestore Giuseppe Grasso e coordinati dal comandante Marco Camparada.

Le ricerche in acqua nei dintorni dell’Excelsior sono ormai in fase di conclusione, dopodiché si allargherà il raggio d’azione distanziando le attività dal punto di partenza.

Intanto, la scomparsa di Marco Boni continua a tenere banco anche sui media nazionali: ieri sera è tornata ad occuparsene la trasmissione televisiva “Chi l’ha visto?” su Rai 3 alla luce degli sviluppi dell’ultima settimana. (gl.m.)

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