«Sono stato sfiduciato per la stele» 

Elezioni di Tenno, Frizzi replica alle dichiarazioni dell’ex alleato Marocchi



TENNO. «Mi ero ripromesso di tenere un profilo basso, e di non entrare più nelle polemiche che hanno accompagnato questa vicenda. Ma le dichiarazioni che ho letto del candidato sindaco Giuliano Marocchi meritano una mia replica». Gian Luca Frizzi torna sulla questione della posa della stele dedicata ad Alba Chiara Baroni che ha spaccato la comunità di Tenno fino a innescare le dimissioni dell’ex sindaco. Frizzi ce l’ha con Marocchi («In questa vicenda si è sempre tenuto ai margini») e poi ci tiene a precisare un aspetto: «Al consiglio informale, della minoranza mancava solo una persona mentre nella maggioranza erano assenti in tre. Sono stato sfiduciato, senza tanti se e ma. Poi, diciamola tutta. L’ubicazione della stele più giusta era quella vicina alla lapide del 1945, ma in giunta c’è stato chi ha sollevato perplessità per questioni veramente di basso profilo. Dopodiché si è deciso per l’ubicazione attuale ma ancora ci sono stati degli assessori che l’hanno definita inopportuna visto che si tratta di un sentiero battuto dai turisti. Mi chiedo, è più importante il “selfie point” o un simbolo che condanna ciò che è successo e il gesto che è stato compiuto». L’ex sindaco di Tenno è un fiume in piena: «Nel consiglio comunale a porte chiuse se ne sono sentite di ogni, ad esempio chi proponeva di realizzare una stele “generica”, senza riferimenti a quanto accaduto». E in conclusione: «Mi hanno sfiduciato, punto e basta, tutte le altre interpretazioni lasciano il tempo che trovano. Mi era arrivata la solidarietà dei rappresentanti del Governo e del mondo civile, mentre i miei ex alleati mi hanno lasciato solo. Vadano per la loro strada e tanti auguri».

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