opposizioni a nago-torbole 

Ricorso contro la «delibera bavaglio»

NAGO-TORBOLE. «Non lasceremo nulla di intentato per difendere la democrazia e la libertà di parola, contro ogni forma di sopruso». È quanto commentato nei giorni scorsi, in una nota, dai gruppi...



NAGO-TORBOLE. «Non lasceremo nulla di intentato per difendere la democrazia e la libertà di parola, contro ogni forma di sopruso». È quanto commentato nei giorni scorsi, in una nota, dai gruppi consiliari Partecipiamo per Nago-Torbole e Insieme per Nago-Torbole, e dal consigliere indipendente Giuliano Rosà, in riferimento al civico consesso di Nago-Torbole dello scorso 31 luglio, durante il quale l’unico punto all’ordine del giorno è stato chiuso senza essere stato discusso. «Contro la delibera "bavaglio" che ha impedito al consiglio di discutere la sentenza del Tar sull'ex Panorama tutti i consiglieri di opposizione hanno presentato ricorso per chiederne l'annullamento – si legge nel riscorso presentato da Johnny Perugini e Eraldo Tonelli di Partecipiamo, Lorenzo Boretto e Francesco Mazzoldi di Insieme, e da Giuliano Rosà - nell’auspicio di una revisione della stessa, secondo criteri di legittimità, chiarezza, correttezza e trasparenza amministrativa: il provvedimento del consiglio contiene, infatti, elementi di illegittimità tecnico-amministrativa». La maggioranza consiliare, che avrebbe dovuto esaminare la sentenza del Tar che vede contrapposti i coniugi Creseri-Bertagnolli, il Comune di Nago-Torbole e la società 3V srl, si è avvalsa dell’articolo 35 del Regolamento per il funzionamento del consiglio comunale, proponendo (e votando) il ritiro del punto dall'ordine del giorno e la relativa discussione. «Per tutelare gli interessi del Comune, e poter dare informazione e trasparenza ad un procedimento giudiziario che ha coinvolto l’attività politico-amministrativa chiediamo la revoca della deliberazione del 31 luglio – si legge - al fine di permettere la trattazione, nel primo consiglio utile, della discussione della sentenza relativa all’ex Panorama. Ci permettiamo infatti di rilevare la carenza di motivazione dell’atto».













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