«Prima la montagna era temuta, adesso è diventata un’icona»
Nel convegno a Casa degli artisti sull’immagine di Heidi si è discusso anche del rapporto fra cittadini e montanari
TENNO. Heidi, il romanzo di 50 milioni di copie in 49 Paesi, icona della montagna legata a un immaginario “romantico” mitico e idealizzato da letteratura, musica e films, è stata al centro del convegno andato in scena a Casa degli Artisti. «La montagna è anche e soprattutto altro – ha avvertito subito Annibale Salsa, antropologo e studioso delle Alpi, già presidente del Cai nazionale – ostacoli, difficoltà di vivere la montagna, marginalizzazione, perifericità e quant’altro è considerato come ostacolo al vivere corrente». Sul tema dell’immagine di Heidi come bandiera delle Alpi nel mito rousseauano ben poco rispondente alla realtà della montagna (o meglio “delle montagne” come ha affermato ancora Salsa), i tre relatori (oltre allo stesso Salsa anche Marco Albino Ferrari, direttore della erivista Meridiani, e Anna Facchini, presidente della Sat) hanno fornito versioni differenti come approccio, ma identiche nella valutazione complessiva. Dopo l’introduzione dell’assessora tennese Giancarla Tognoni e l’impostazione teorica di Roberta Bonazza, direttore di Casa degli Artisti, è toccato ad Annibale Salsa dare fuoco alle polveri: «La montagna deriva da una percezione soggettiva, che nel tempo è cambiata. Se nel lontano passato il monte era vissuto come “orrido” e quindi temuto e tenuto a distanza, negli ultimi due secoli il prevalere della cultura della città ha imposto un nuovo mito, quello appunto delle montagne, legato all’idealtipo della natura selvaggia e buona di per sé, tipico della nuova civiltà dell’urbanesimo». Marco Albino Ferrari ha insistito sul tipo di civiltà moderna legata alla distorsione dell’idea di montagna, mentre Anna Facchini ha illustrato origini e composizione della Sat derivata da una elìte intellettualistica in gran parte slegata dal contesto della popolazione. Tra questi due poli l’azione della Sat «è stata quella di una mediazione culturale tra città e montagna, genti di città ed abitanti della montagna». Il convegno viene a chiusura (chiude i battenti la settimana prossima) della mostra tematica “Heidi. Un’icona pop della montagna”. (g.r.)
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