Lite in famiglia, papà accoltella il figlio
La brutta vicenda di Dro si è conclusa con l’arresto del genitore da parte dei carabinieri. È accusato di tentato omicidio
DRO. Si è concluso con l’arresto del padre, il caso dell’accoltellamento di un giovane di origine marocchina di Dro avvenuto nella tarda serata di mercoledì scorso e del quale avevamo dato notizia preannunciando possibili sviluppi nelle indagini che stavano portando avanti le forze dell’ordine in seguito al ricovero in ospedale del ragazzo, fortunatamente in condizioni non gravi.
I carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Riva hanno fermato, lunedì sera, a Dro, il genitore cinquantaseienne e lo hanno portato nel carcere di Spini di Gardolo.
L’uomo deve rispondere di un’accusa pesante, quella di tentato omicidio. Il genitore, secondo gli inquirenti, avrebbe colpito il figlio diciottenne alla schiena con un coltello da cucina durante una lite in famiglia scoppiata per motivi economici. Secondo la ricostruzione fornita dai carabinieri nella giornata di ieri, attraverso un comunicato stampa, il litigio è incominciato nel tardo pomeriggio di mercoledì, nell’abitazione di Dro, dove le forze dell’ordine sono intervenute in seguito ad una chiamata da parte dei vicini allarmati da quanto stava accadendo. I carabinieri, in casa, non hanno trovato il figlio, che si era già allontanato, ma dopo qualche ora sono stati avvisati dai sanitari dell’ospedale di Arco che un giovane si era recato in pronto soccorso per farsi medicare una ferita da taglio alla schiena. Il ragazzo, alla pattuglia che lo ha subito raggiunto, ha raccontato di essere stato ferito con un fendente dal padre a seguito proprio della lite che qualche ora prima aveva richiesto l’intervento delle forze dell’ordine. Stando sempre alla ricostruzione fornita ieri dai carabinieri, il ragazzo sarebbe stato colpito alle spalle, con un coltello, dal padre che lo aveva inseguito in strada. Successivamente, aiutato dalla madre e da alcuni amici, è riuscito a scappare e a recarsi al pronto soccorso di Arco dove gli è stato diagnosticato un “pneumotorace traumatico” giudicato guaribile in 21 giorni. A quel punto è scattata la perquisizione nell’appartamento di Dro dove i militari hanno trovato un coltello da cucina con lama seghettata di 11 centimetri di lunghezza, ancora sporco di sangue. Le indagini coordinate dal Pubblico Ministero Fabrizio De Angelis della Procura della Repubblica di Rovereto hanno portato gli inquirenti ad accusare il cinquantaseienne di Dro di tentato omicidio in considerazione del fatto che la ferita alla schiena si è fermata a pochi centimetri dal cuore e dall’aorta.
Il Gip di Rovereto Monica Izzo ha così emesso un ordine di custodia cautelare in carcere. Al momento del fermo l’uomo è stato trovato in possesso di un altro coltello a serramanico con lama affilata di circa 10 centimetri e pertanto è stato denunciato anche per il possesso ingiustificato dell’arma.
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