Il destino di Villa Cian infiamma il consiglio
Il contratto per la gestione scade in piena estate. Perugini: «Subito il bando per evitare la chiusura»
NAGO-TORBOLE. La vicenda della mancata riconsegna al Comune dei locali di Villa Cian martedì ha tenuto banco nell’aula del consiglio comunale di Nago-Torbole. «Un eventuale prolungamento si configurerebbe come un affidamento diretto del bene pubblico, scorretto oltre che di difficile verifica – ha dichiarato il sindaco Gianni Morandi, durante la discussione della mozione presentata da Partecipiamo e da Giuliano Rosà sul Fortino di Nago (ora nelle mani della “Gol srl”, proprietaria anche del Forte Charme di Nago) e sul bar ristorante torbolano, peraltro ritirata dai proponenti perché superata – valuteremo la soluzione più rapida e meno dispendiosa per fare in modo che il locale possa riaprire quanto prima». Affidato alla ditta Victoria sas di Verona nel luglio 2009, Villa Cian avrebbe dovuto chiudere, per scadenza naturale del contratto, lo scorso 31 dicembre, «ma il gestore ha fatto leva su un cavillo contrattuale e ne è emersa una diatriba – ha aggiunto Morandi – che gli ha dato modo modo di mantenere il locale aperto fino al 23 luglio». La giunta, a seguito di un confronto con l’avvocatura dello Stato, nei giorni scorsi ha approvato una proposta di conciliazione che prevede il differimento della scadenza contrattuale a fronte di un canone maggiorato e della possibilità per gli incaricati comunali di accedere ai locali per le opportune verifiche. Rimane però il rischio reale che il pubblico esercizio del lungolago venga chiuso nel bel mezzo della stagione estiva, e così rimanga per i mesi a seguire. Dura la presa di posizione del capogruppo della maggioranza, Danny Dusatti: «È necessario dire a chiare lettere che se il 24 luglio verrà meno il servizio offerto da Villa Cian a residenti e turisti sarà solo ed esclusivamente per colpa del gestore attuale, poiché il Comune si è mosso in piena correttezza nei confronti della tutela del bene pubblico – ha dichiarato Dusatti – la strada della conciliazione ci tutela economicamente, ma riteniamo sia giusto tutelare anche la nostra immagine». Sulla stessa linea il capogruppo di Partecipiamo, Johnny Perugini, che ha sottolineato come sia «fondamentale cercare di anticipare il bando, per fare in modo che lo stacco di gestione sia il più breve possibile». Discussa dal consiglio, poi, la mozione formulata da Partecipiamo e da Giuliano Rosà relativamente alla situazione legale dei sentieri del Baldo, in concessione all’associazione Alto Garda Bike Arena fino al 31 dicembre di quest’anno. «Teniamo a dire che non siamo contrari all’associazione e che siamo convinti che l’outdoor sia un tema importante per l’Alto Garda – ha puntualizzato Johnny Perugini – ma è giusto che chi gestisce i sentieri lo faccia nel pieno rispetto delle prescrizioni dettate dall’amministrazione, e del territorio».