I sub volontari ripuliscono il Lago a Pieve di Ledro. Ecco cosa hanno “pescato”...
Il racconto: «Tra le cose più strane abbiamo trovato una canoa, un cellulare, una bambola che ha dato un certo effetto horror”
LE IMMAGINI: Ecco la squadra in azione
LEDRO. Lo hanno rifatto: i sub volontari sono tornati a pulire il Lago di Ledro. Domenica scorsa in 10 (di cui 8 dell'Archeo Sub di Trento) si sono dati da fare concentrandosi sulla località di Pieve: un po’ per comodità logistica, un po’ per poter beneficiare del sole. Bisogna tenere conto che, come hanno rilevato gli stessi sub (capitanati anche stavolta da Klaus Proehl) la temperatura tra i 15 e i 20 metri sott’acqua si aggirava tra i 6 e gli 8 gradi.
Compatibilmente col freddo e con la capacità garantita dalle bombole, ogni sub ha lavorato tra i 50 e i 60 minuti per ripulire il fondale del lago. A loro chiediamo cosa hanno fatto riemergere. «Tra le cose più strane abbiamo trovato una canoa, un cellulare, una bambola che ha dato un certo effetto horror. E ancora, una camera d'aria tagliata in cui risiedevano due bottatrici».
Dopo tanto freddo e tanto lavoro, i sub si sono concessi un bicchierino per riscaldarsi: «Con un forno a legna ci siamo fatti il brulé post immersione, un piccolo gesto che ha subito entusiasmato tutti».
Come si ricorderà, i sub volontari erano già stati a Ledro a settembre. Qualcuno comincia a sussurrare che ci potrebbe essere anche qualche altra edizione dell’operazione di pulizia del Lago. I sub coinvolti fanno parte di un gruppo informale che diventa più numeroso mano a mano che fa attività.
L’assessore comunale alla sanità e alle attività sociali, Vania Molinari, commenta: «Un nuovo ringraziamento da parte dell'amministrazione comunale a questi volontari che, a giudicare dai loro visi e dalla loro espressione, si divertono coniugando la passione per l'immersione subacquea a questa gradita attività volontaria di recupero di rifiuti. Hanno recuperato oggetti che hanno una storia e una vita precedente, come la bambola, su cui possiamo fantasticare ma che, sui fondali del nostro meraviglioso lago, non dovrebbero giacere».